L’acqua non è potabile in tre frazioni a Olbia.
Il Comune di Olbia ha emesso tre ordinanze sindacali contingibili ed urgenti che vietano l’utilizzo ai fini alimentari dell’acqua erogata nelle frazioni di Mamusi, Sa Castanza e Trainu Moltu. Le decisioni sono state prese a seguito degli esiti delle analisi effettuate dall’ASL n. 2 di Olbia, che hanno rilevato la presenza di batteri coliformi oltre i limiti consentiti dalla normativa vigente.
Con l’ordinanza sindacale n. 10 del 28 febbraio, è stato disposto il divieto di utilizzo ai fini alimentari dell’acqua erogata nella frazione di Mamusi, a seguito delle analisi effettuate dal Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, che hanno rilevato il superamento dei parametri per Batteri Coliformi nelle acque prelevate il 25 febbraio presso il punto di campionamento Nicchia Contatore di Via Omodeo.
Le analisi effettuate hanno evidenziato che l’acqua non risponde ai requisiti per il consumo umano previsti dal Decreto Legislativo 23 febbraio 2023, n. 18. Pertanto, è stata dichiarata non idonea all’uso potabile e per l’incorporazione negli alimenti, in particolare nei casi in cui rappresenti un ingrediente principale, come nelle minestre. Tuttavia, l’acqua può essere utilizzata per il lavaggio degli alimenti e per l’igiene personale e domestica previa bollitura prolungata per almeno 15 minuti.
L’ordinanza stabilisce: il divieto di utilizzo ai fini alimentari dell’acqua erogata nella sub frazione di Mamusi, fino a nuova comunicazione dell’ASL di Olbia che attesti il ripristino delle condizioni di conformità; la possibilità di utilizzo dell’acqua esclusivamente per il lavaggio di alimenti e per l’igiene personale e domestica, purché venga sottoposta a bollitura prolungata.
L’ordinanza sindacale n. 12 del 28 febbraio 2025, firmata dal sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, impone il divieto di utilizzo ai fini alimentari dell’acqua distribuita nella subfrazione di Sa Castanza. Secondo i risultati delle analisi effettuate il 25 febbraio 2025 presso il punto di campionamento Nicchia Contatore Via Carlo Magno, l’acqua non rispetta i parametri di potabilità previsti.
La cittadinanza è invitata a non utilizzare l’acqua per bere o cucinare, soprattutto quando rappresenta un ingrediente principale nei cibi, come nelle minestre. Tuttavia, l’acqua può essere impiegata per il lavaggio di alimenti e per l’igiene personale e domestica, previa bollitura per almeno 15 minuti.
L’ordinanza rimarrà in vigore fino a nuova comunicazione da parte della ASL di Olbia che attesti il ripristino della conformità dell’acqua ai parametri di legge. Analogamente, l’ordinanza sindacale n. 13 del 28 febbraio 2025 riguarda la subfrazione di Trainu Moltu. Anche in questo caso, le analisi svolte il 25 febbraio presso il punto di campionamento Nicchia Contatore Via Trainu Moltu hanno evidenziato una contaminazione batterica, rendendo l’acqua non idonea al consumo umano.
Le misure adottate sono le medesime previste per Sa Castanza e Mamusi: divieto di utilizzo ai fini alimentari, con la possibilità di impiego per lavaggi e igiene solo dopo bollitura prolungata di almeno 15 minuti. Le due ordinanze resteranno in vigore fino a quando le analisi confermeranno il ripristino della qualità dell’acqua ai livelli previsti dalla normativa vigente.
Secondo le ultime informazioni fornite dall’ASL di Olbia, sono in corso interventi di bonifica sulla rete idrica per ripristinare la qualità dell’acqua. Abbanoa Spa ha avviato un ciclo di flussaggi e clorazioni straordinarie per eliminare la presenza dei Batteri Coliformi. I cittadini saranno aggiornati non appena verranno effettuate nuove analisi per verificare l’efficacia degli interventi. Il Comune di Olbia invita la popolazione a seguire scrupolosamente le indicazioni fornite nelle ordinanze e a rimanere informata tramite i canali ufficiali.






