Disagio tra i giovani di Olbia, l’opposizione chiede un osservatorio

disagio giovanile

Il consiglio comunale a Olbia sul disagio giovanile.

I consiglieri di minoranza di Olbia chiedono l’istituzione da parte dell’amministrazione comunale dell’osservatorio permanente contro il disagio giovanile. La mozione è stata fatta dopo una riunione congiunta delle commissioni consiliari “Servizi sociali” e “Cultura Sport e Spettacolo”.

“Tavolo di confronto già convocato nel 2021 – dicono I consiglieri comunali Gianluca Corda, Ivana Russu, Antonio Loriga, Maddalena Corda, Rino Piccinnu e Stefano Spada – a seguito dell’accadimento di una serie di gravissimi fatti nel centro cittadino, e le cui buone intenzioni da parte dell’amministrazione si sono concluse nei mesi successivi con un nulla di fatto, nonostante le sollecitazioni da parte di noi consiglieri di minoranza, vista la nota situazione di emergenza educativa in città. Riunione, quella di oggi,nella quale è emerso un quadro sempre più allarmante, un bomba ad orologeria presente in città, come hanno riferito dirigenti scolastici, forze dell’ordine e parrocchie presenti alla riunione. Per non parlare del dato dei seicento casi di minori affidati ai servizi sociali comunicato dalla dirigente del Comune di Olbia”.

“Pertanto, viste le numerose segnalazioni arrivate da più parti ormai da diversi anni – proseguono -, che fanno emergere un quadro allarmante sulla condizione giovanile ad Olbia, con sempre più numerosi episodi di devianza e disagio in vari quartieri, situazione acuita dalla recente emergenza pandemica, riteniamo urgente “aprire” un confronto istituzionale permanente tra tutti i “portatori di interesse” sul tema. Questo considerata l’assenza in città di un luogo di riflessione, analisi e coordinamento delle diverse iniziative portate avanti da Enti pubblici e privati, associazioni,  associazioni di volontariato, associazioni a sostegno della disabilità, istituti scolastici e parrocchie”.

“A tal fine riteniamo sia urgente e necessaria l’istituzione dell’Osservatorio permanente sulla condizione giovanile, come un luogo stabile, riconosciuto, formale e operativo in grado di studiare il fenomeno ed attuare urgenti iniziative di monitoraggio, promozione e coordinamento delle diverse azioni, come ad esempio la promozione di iniziative sociali, formative e culturali a favore dei nostri giovani, dove essi siano realmente protagonisti”.

“Riteniamo infatti che questo strumento possa diventare anche un luogo privilegiato per dare voce alle richieste dei giovani olbiesi – concludono -, dimostrandogli una maggiore attenzione da parte dell’amministrazione comunale cittadina, e offrendogli prospettive e aiutandoli ad uscire da situazioni di disagio sempre più frequenti”.

Nello specifico, nel documento, la minoranza ha chiesto un impegno al Consiglio comunale per: predisporre, entro 60 giorni, la istituzione dell’osservatorio permanente sulla condizione giovanile in città, come organismo formalmente istituito e operativo, finalizzato a promuovere e coordinare tutte le possibile iniziative a favore dei giovani ed attività volte a contrastare tutte le forme di devianza giovanile.

L’opposizione ha chiesto inoltre di invitare a far parte dello stesso, oltre le commissioni consigliari competenti, tutti i portatori di interesse sul tema: istituti scolastici, associazioni e consulte dei giovani, associazioni sportive, parrocchie e oratori, polizia locale, forze dell’ordine, ATS, Tribunale dei minorenni di Sassari.

I consiglieri chiedono inoltre di invitare le commissioni consigliari competenti a definire, mediante un apposito regolamento, i compiti dell’osservatorio e il funzionamento, nel rispetto delle norme e con l’obiettivo principale di diventare uno strumento operativo al servizio della delle varie realtà che lavorano per e con i giovani, delle associazioni giovanili e anche degli enti locali, promuovendo il coordinamento delle politiche giovanili, con monitoraggio costante del fenomeno del disagio giovanile; dare mandato agli uffici di procedere, secondo le procedure amministrative previste da Legge, all’istituzione del suddetto osservatorio. 

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