Il figlio che abita in Gallura è stato collocato nella casa della mamma non biologica.
È un caso epocale quello che è accaduto in Gallura, dove per la prima volta in Sardegna due mamme in unione civile si sono separate in modo consensuale senza nessun iter legale o udienza, ottenendo l’affido congiunto e il collocamento del figlio presso la casa della mamma non biologica.
Un caso unico in Sardegna e raro in Italia, dove ancora non sono riconosciuti appieno i diritti di genitorialità delle coppie omosessuali e dove l’affidamento dei figli passa per battaglie legali lunghe ed estenuanti. Grazie alla mediazione portava avanti tra gli studi legali, le due donne sono riuscite a raggiungere finalmente l’accordo.
L’avvocata che ha assistito la madre biologica, Gabriella Putzu, ha spiegato che la coppia della Gallura con una negoziazione assistita è arrivata al raggiungimento di un accordo per il collocamento del figlio nella casa matrimoniale. Anche se il bimbo è stato collocato nella casa della mamma che non lo ha partorito, riconoscendo che si occupa maggiormente delle sue esigenze, entrambe, in virtù dell’affido congiunto, possono occuparsi in tempi uguali della crescita del minore.
La notizia, riportata dal quotidiano sardo L’Unione Sarda, è molto importante perché il provvedimento condiviso dalle madri e dai loro legali ha valore di sentenza pur senza essere passati dai banchi di un tribunale. Lo studio legale della madre biologica ha mandato un invito alla negoziazione alla controparte, che ha accettato. L’accordo è stato inviato al procuratore e ha assunto lo stesso valore di una sentenza, risparmiando però i tempi lunghi e stressanti. Infatti, l’intera procedura si è conclusa nell’arco di un solo mese e mezzo e gli avvocati hanno inviato la decisione al Comune che li ha annotati nello stato civile.