Insegne a Olbia, la minoranza chiede di rivedere le tariffe. Nizzi: “Non lo faremo”

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L’interpellanza sulle insegne a Olbia.

Oggi al Consiglio comunale di Olbia è tornato il tema del Canone Unico e delle sanzioni arrivate ai commercianti sulle affissioni e vetrofanie, dopo l’aumento delle tariffe lo scorso anno, che avevano causato una ”guerra delle insegne”. La minoranza ha presentato un’interpellanza, dove si chiede di rivedere le tariffe.

“Vero che le tariffe erano datate, sicuramente andavano aggiornate non nei termini decisi dalla giunta l’aumento del 150% ha prodotto cartelle che sono arrivate a cifre davvero enormi – afferma il consigliere di minoranza Davide Bacciu -. Addirittura per i cartelli direzionali di attività, in zona industriale, se si pagava 16 euro oggi se ne pagano 120. Questo lascia intendere quanto si sia messo mano, un’attività fin troppo importante rispetto a ciò che rappresenta questa imposta. I numeri sono significativi, basti vedere semplici in attività che ora pagano fino a 30mila euro”.

“Credo interessi i cittadini che sia necessaria una rivisitazione del tariffario – prosegue Bacciu – perché e evidente che si è esagerato. Nel frattempo, dopo l’interpellanza, è intervenuto il Comune, applicando una rateizzazione. Va bene, è un segnale chiaro, ma noi ci aspettiamo un intervento sulle tariffe e una mano di aiuto a chi ha necessario vedere l’amministrazione al proprio fianco”.

Sul tema è intervenuto il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, che ha ribadito di aver seguito la legge. Il Comune aveva concesso una proroga ai commercianti di Olbia e permetterà il pagamento a rate. Tuttavia, le tariffe resteranno quelle. “Noi non abbiamo intenzione di rivedere le tariffe, proprio per niente – dice -. Abbiamo preso una decisione ponderata partendo da un presupposto di 25 anni di mancati aumenti e adeguamenti, partendo anche dal presupposto che quasi il 100% dei concittadini non è in regola con le esposizione dei cartello. Ognuno qui fa per conto proprio, senza attenersi alle leggi, direttive e regolamenti. Il Comune non poteva continuare a portare avanti una situazione come quella, per questo abbiamo fatto una verifica. Abbiamo incaricato all’Aspo di fare una verifica puntuale sulle esposizioni pubblicitarie e fatto delle foto, seguendo la legge. Se oggi vi dico che la percentuale di evasione è quella vi dico la verità. Abbiamo trasferito il metodo di pagamento fino a luglio per dare la possibilità di essere in regola e pagare quanto dovuto”.

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