Olbia, Nizzi festeggia il primo anno da sindaco: “La città ha iniziato a cambiare”

settimo nizzi

Un anno fa la rielezione a sindaco di Olbia di Settimo Nizzi.

Il sorriso raggiante di chi ha appena vinto una sfida importante, l’aria sorniona che invita alla complicità. Dietro quell’espressione da eterno ragazzino Settimo Nizzi nasconde in realtà una grande determinazione e tanta ambizione. Caratteristiche tanto amate e tanto odiate dai suoi concittadini. Il 19 giugno Nizzi taglierà il traguardo del suo nuovo anno da sindaco fra luci e ombre, glorie e polemiche.

Sindaco Nizzi siamo quasi al traguardo di un anno di nuova amministrazione. Possiamo fare un bilancio?

“A parer mio o a parer dei cittadini? Io penso che per entrambi il bilancio non possa che essere positivo. Molte sono le cose che abbiamo fatto, la città sicuramente ha un aspetto diverso. Quello che è cambiato è sicuramente il rapporto fra l’amministrazione e tutti i funzionari, i dipendenti i dirigenti comunali. Quello che è cambiato è anche
e soprattutto il rapporto tra l’amministrazione e i cittadini”.

Ma non tutti sono contenti, però.

“Ci mancherebbe. Se fossero stati tutti contenti noi naturalmente ci saremmo posti la domanda “dove stiamo sbagliando”? Invece, il fatto che ci siano persone contente e persone scontente vuole dire che nell’avanzamento di programma di questo governo della città non tutti vediamo le cose nello stesso modo”.

Mi riferisco in particolare alle decisioni che hanno riguardato la ZTL e i dehors e all’ultima polemica per lo sfratto dell’edicola antistante il palazzo municipale. Decisioni percepite, spesso, come imposizioni.

“I cittadini non possono avere sentito come imposizioni queste decisioni per due motivi: per quanto riguarda la ZTL abbiamo fatto tutte le riunioni propedeutiche con la Confcommercio e con i commercianti. Per quanto riguarda i dehors devo dire per fortuna abbiamo preso quella direzione, per fortuna perchè la città è molto più bella. Senza tutte quelle costruzioni che avrebbero distrutto l’immagine della nostra città, del nostro centro storico. Io sono uno che gira il mondo e osservo tutto quello che offrono le altre città. Nel resto d’Europa troviamo strutture assolutamente leggere anche in paesi molto più freddi dei nostri. Guardiamo Amsterdam, dove sono stato nell’ultimo
viaggio. Là non ho visto strutture chiuse fuori e lì il freddo si fa sentire, non è come qui da noi. Ritengo che non ci debbano essere barriere che impediscano la vista dei
nostri bei palazzi”.

Cosa risponde alle polemiche sullo sfratto dell’edicola?
“Su questo dico una sola cosa: quell’edicola è stata messa lì dal sottoscritto in maniera provvisoria 15 anni fa. Ma può durare 15 anni una cosa provvisoria? Quella porzione occupata dall’edicola è parte integrante del giardino del Comune ed è tutelata e noi non possiamo lasciare una struttura di quel genere, una bruttura del genere, a maggior ragione adesso che è rosa. Abbiamo proposto una soluzione alternativa offrendo un’altra area, ma a quanto pare non c’è assolutamente voglia di trasferirsi. Però “dura lex sed lex”.

Se potesse tornare indietro cosa rifarebbe e cosa invece non rifarebbe?

“Rifarei tutte le cose che ho fatto in questi dieci mesi e mezzo di governo, perchè ciò che ho fatto l’ho fatto condividendolo con la maggioranza, ma soprattutto abbiamo lavorato sodo non solo io ma la squadra, gli assessori ma soprattutto i collaboratori dello staff del sindaco, hanno lavorato soprattutto i dirigenti, i funzionari, i dipendenti del Comune”.

Il Giro d’Italia?

“Forse uno di quei sogni che capita ogni due o tre lustri. Così è capitato questa volta. Penso che un bagno di folla, una città così attaccata e soprattutto così pronta come è stata Olbia e il territorio amministrato dal Comune non abbia precedenti nel passato”.

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