Guai per la Technital, l’azienda che ha preparato il piano B anti alluvioni per Olbia: le opere nel curriculum

Nel curriculum della Technital grandi progetti ma anche qualche difficoltà.

Ormai è risaputo: la Technital spa si è aggiudicata la gara d’appalto per lo studio di fattibilità del progetto alternativo al piano Mancini sulla mitigazione del rischio idraulico a Olbia. Un progetto fortemente voluto dall’amministrazione guidata dal sindaco Settimo Nizzi.

La Technital si è aggiudicata la gara con un importo di circa 145 mila euro al netto del ribasso d’asta del 30% imposto dal Comune alle aziende partecipanti, che erano in totale dodici. Ora non rimane che attendere il progetto esecutivo, quindi.

Nel frattempo però Simone Venturini, ingegnere della Technital, la società incaricata di tradurre in progetto le idee del sindaco Settimo Nizzi, ha bocciato senza mezze misure le vasche di laminazione di via Nervi. Le vasche a suo avviso sarebbero totalmente sbagliate a cominciare dalla posizione.

Ma chi è la Technital? Fondata nel 1964, ha un fatturato superiore a 55 milioni di euro, e tra i progetti più importanti portati avanti dall’azienda, che ha sede legale a Milano e sede amministrativa a Verona, troviamo opere che negli ultimi tempi hanno conquistato, per vari motivi, la ribalta delle cronache.

La Technital, infatti, si è occupata in passato di grandi opere, come la progettazione dell’autostrada di Mestre, l’autostrada Messina-Palermo, l’Idrovia Ferrarese. E anche del Mose di Venezia, il fantomatico progetto di barriere mobili per la salvaguardia della laguna finito nelle ben note cronache giudiziarie.

Ma proprio riguardo al Mose, è di pochi giorni fa la notizia che a causa di alcune opere danneggiate dopo le mareggiate, i commissari straordinari del Consorzio Venezia Nuova hanno inviato due atti di “diffida e messa in mora”, a causa di errori riscontrati nel progetto, alle imprese che hanno progettato il Mose, compresa la Technital. Alle quali viene chiesta la restituzione del denaro pubblico versato, per una cifra di circa 35 milioni di euro.

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