La storia dello schiacciatore biancorosso Andrea Trova.
Andrea Trova, da 12 anni schiacciatore della Pallavolo Olbia, da 8 ne è anche il capitano. “E pensare che prima di arrivare a Olbia avevo deciso di appendere le ginocchiere al chiodo“. Trova, algherese, compirà 37 anni a settembre. “Mi ero appena laureato in economia. Avevo giocato tra la C la B2 a Sassari. era tempo di pensare al lavoro”. Galeotto fu il tirocinio. “Professor Carlo Marcetti mi propose di farlo nello studio del fratello Francesco“. Il presidente dei biancorossi i conti li ha sempre saputi fare. “Da allora mi sono cucito addosso la maglia biancorossa”. Cosa è per Trova la Pallavolo Olbia? “Il senso della mia permanenza in città. Altrimenti non ci sarei rimasto”.
Il ruolo di capitano è impegnativo? “All’inizio sentivo molto la responsabilità. Essere capitano di atleti come Alexis Batte, olimpionico con la nazionale cubana ad Atlanta ’96, non è stato uno scherzo” E adesso? “Ora è diverso. sono parte della società”. Dirigente doc, ma prima di tutto giocatore: “l’alAncora oggi mi diverto come il primo giorno. Non vedo l’ora che arrivi l’allenamento. L’attesa della partita è qualcosa di indescrivibile”. Trova è un buon capitano? “Penso di avere la pazienza e la saggezza giuste”.
In ogni caso è un capitano per tutte le stagioni. “Lo sport fa parte della vita con i suoi alti e i suoi bassi”. Nel 2013/14 i biancorossi sfiorano il clamoroso approdo in A2. “Un’annata drammaticamente meravigliosa. Dal 18 novembre la città in ginocchio per l’alluvione, il Pala Deiana allagato, allenamenti e partite a Golfo Aranci”. Eppure la Pallavolo Olbia vola. ” Un gruppo così sono certo di non averlo mai più”. Il presente dice Serie C. “Abbiamo preso una decisione dolorosa ma da società seria, con criterio e lungimiranza”. Con un grande obbiettivo. “Porre le fondamenta per un’altra scalata investendo nel settore giovanile. Vogliamo tornare ad essere il faro del volley sardo”.