Per il futuro di Olbia post quarantena sogno una normalità meno normale

La lettera indirizzata al sindaco.

Buongiorno Sindaco,

Le scrivo poche righe per condividere un pensiero che durante questa lunga ed estenuante quarantena mi sono trovato a fare più volte. Stiamo tutti desiderando un ritorno alla normalità, sento tante persone parlare della vita di prima e del tempo che ci vorrà per poterla riavere indietro. Anche io sono tra questi però la normalità che auspico vorrei fosse un pochino meno normale.

Durante il blocco, come del resto faccio da anni, mi sono sempre spostato in città usando la bicicletta. Le devo confessare che le strade deserte per chi va in bici sono un vero piacere, se la causa non fosse stata questa incredibilmente tragica situazione le avrei scritto che sono una goduria, ma non sono pazzo, so che la città tornerà a regime e spero lo faccia al più presto, ma quando succederà vorrei potermi sentire sempre così libero e sicuro sulla bici come mi sono sentito in questi giorni.

Ho anche notato che da quando le restrizioni si sono leggermente allentate molte persone hanno scelto la bici per i propri spostamenti ed è stata una bella sorpresa. Oggi andando verso il corso da via Vittorio Veneto ne ho contato almeno una ventina: mai visti così tanti ciclisti tutti insieme e non erano ciclisti intenti a fare sport post quarantena, erano persone che andavano al lavoro o a fare commissioni.

Sindaco, è proprio questo il mio pensiero, sono così pazzo nel pensare che si possa tornare a come eravamo prima portandoci però dietro la consapevolezza che un altro modo di muoversi è possibile? Io penso si possa fare. È arrivato il momento, abbiamo una grandissima occasione per capire che dietro la bici e le ciclabili si nasconde un mondo tutto da inventare, parlo anche di ricadute economiche, non solo ambiente e romanticismo. Penso al turismo che si potrebbe attrarre, penso alla vetrina che diventeremmo, proverei un sottile piacere nel vedere altre città sarde seguire il nostro esempio. Olbia città ciclabile, non suona male.

Non mi fraintenda, non la sto esortando a chiudere la città alle macchine, le sto solo chiedendo di piantare un seme dal quale partire per avere una città migliore. So per certo che non le mancherebbe il coraggio. Ho visto quello che ha fatto con il centro storico, non credo sia stato facile chiudere il centro alle auto, ho anche visto la “strada scolastica” in via Nanni, sono dei precedenti che mi fanno credere che se lei volesse….

La ringrazio per avermi letto.

La saluto Sindaco.

Mauro Pischedda

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