A caccia di aspiranti imprenditori nei quartieri difficili di Olbia: al via il progetto Iti

“Che bella impresa Olbia!” mirerà all’inclusione sociale.

Due quartieri di Olbia rinasceranno, non soltanto abbattendo il degrado estetico, ma anche con i progetti volti all’inclusione sociale. “Che bella impresa, Olbia!” è il nome del progetto, che rientra nell’ambito dell’ITI (Intervento Territoriale Integrato) Olbia, strumento di programmazione finanziario della Regione Sardegna.

Costerà quasi 300mila euro, con fondi europei ed è rivolto a chi vive, senza limiti di età, a Poltu Cuadu e Sacra Famiglia e, con lo scopo di contrastare le situazioni di disagio sociale e abitativo, si opta per un approccio volto all’accrescimento della qualità del capitale umano, con la possibilità di creare veri e propri progetti imprenditoriali.

Il progetto, che dovrà essere attivato entro settembre 2023, si rivolge a persone disoccupate, che dovranno presentare un progetto di sviluppo territoriale (sul sito https://partecipa.poliste.com/processes/itiolbia). Saranno, su 80 partecipanti, 8 le idee di impresa che saranno scelte per accedre ai finanziamenti per l’avvio e lo sviluppo del progetto imprenditoriale.

Potrà partecipare anche chi non ha un’idea imprenditoriale. “Da queste ottanta idee noi ne selezioneremo 20 – spiega Debora Greco, della Fondazione Brodolini, referente della RTI che supporta il Comune nell’attuazione del progetto insieme ad Itinerari Paralleli e Poliste SB -. Queste venti parteciperanno a un percorso di pre-incubazione, un momento della durata di un mese e mezzo, avrà l’obiettivo di livellare. Le persone parteciperanno all’Entreprise Competition, con esperienze, competenze e capacità diverse. Il nostro obiettivo, nei primi 2 mesi, è quello di portare la classe a un livello più o meno uguale in modo tale per farli accadere a un percorso di incubazione che sarà strutturato esclusivamente con l’obiettivo di creare l’impresa. Trasformeremo le idee in business plan sostenibile, l’ultimo periodo ci sarà l’accompagnamento alla camera di commercio dove sarà indicato il codice ateco più utile per l’impresa”.

Il progetto si apre anche ad altre aree del quartiere e sarà fatta un’indagine territoriale anche ad altre zone della città. “Si tratta di un’opportunità irrinunciabile per la nostra città, – ha affermato il sindaco Settimo Nizzi – interventi immateriali che permettono di mettere a sistema gli attori locali che possono agire all’interno di una rete inclusiva di cooperazione per promuovere confronto, condivisione, collaborazione e progettazione di servizi per la cittadinanza, complementari rispetto a quelli pubblico-privati esistenti. Tali interventi vanno ad accompagnare i progetti già attivati inerenti la riqualificazione infrastrutturale e la valorizzazione ambientale delle due aree”.

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