Staccano i sassi dal Castello di Pedres e ne fanno delle bamboline di pietra

Vandalismo al Castello di Pedres.

Una bruttissima sorpresa è quella che ha trovato Marcello Cabriolu, tecnico archeologo, al suo arrivo al Castello di Pedres nel pomeriggio del 25 agosto. Una distesa di bamboline in pietra, pietre impilate utilizzate normalmente per segnare i percorsi escursionistici, occupava lo spiazzo antistante il monumento. Il materiale per costruirle prelevato impunemente dal terreno, dalla muraglia medioevale e dalla scalinata che porta al castello.

“Chi lo ha fatto ha staccato le pietre dalla scalinata all’altezza della prima piazzola, verso la seconda piazzola e ha divelto parte della rampa che arriva alla torre – spiega Cabriolu -. Nel terreno si vedono le impronte dei massi staccati. In più hanno tolto pietre anche dalla cinta muraria”.

Una pratica segnalata in passato al Castello di Re Baldu, a Luogosanto, che viene fatta risalire alle potenzialità energetiche che, secondo alcune errate credenze, posseggono determinati monumenti. Le bamboline in pietra, infatti, secondo queste persone, servirebbero ad attrarre queste energie, ma, invece, sono atti di vandalismo che mettono a rischio irrimediabilmente l’incolumità di tali monumenti.

“Ogni giorno mi trovo a discutere con chi si reca alla tomba dei giganti, in prossimità del castello, e si sdraia sulle pietre nella convinzione che attraggano energie. Credenze, fantasie – conclude il tecnico archeologo – che, chissà perché, tendono a diffondersi sui social molto più velocemente e capillarmente dei canali ufficiali”.

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