Al telefono con i proprietari per trovare una casa ai nomadi di Olbia

Le risposte dei proprietari di casa di Olbia.

“Pronto, buongiorno. Ho letto il suo annuncio della casa in affitto. Noi avremmo bisogno di un appartamento. Lo dobbiamo dare in affitto ad una famiglia nomade del campo di Sa Corroncedda”. Inizia così la telefonata. Elenco degli annunci degli appartamenti in affitto a Olbia alla mano, cornetta nell’altra. Ma all’appello del sindaco Settimo Nizzi e dell’assessore ai Servizi sociali Simonetta Lai a dimostarsi solidali verso i rom, i proprietari delle case rispondono con il gelo.

“Scusi, ma è uno scherzo?”, risponde il primo padrone. Resta in silenzio e sospira il secondo, incredulo della richiesta. Proviamo a spiegare meglio la situazione, ricordiamo l’emergenza sanitaria che si è venuta a creare nel campo di Sa Corroncedda, cerchiamo di ingolosire parlando del fondo di garanzia messo a disposizione dal Comune per il pagamento degli affitti, ma il proprietario di turno, dall’altro capo del telefono, sembra completamente sordo.

“Mi perdoni, ma non credo che nessuno sia disposto ad affittare una casa ad una famiglia rom – confessa uno con tono pacato -. No, non c’entra il razzismo. Semplicemente i prezzi delle case a Olbia sono più alti di quello che si prende così”. Non c’entrerà il razzismo, ma proviamo anche a chiamare chi ha fatto l’annuncio per un monolocale da 350 euro al mese.

Non sarà una reggia, è decisamente troppo piccolo, tuttavia il tentativo vale la pena. Almeno come prova del 9. “Mi dispiace, ho giusto una persona interessata”, chiude la telefonata dall’altra parte non appena le diciamo che cercavamo l’abitazione per la famiglia rom. Coincidenze.

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