Si aggrava la crisi idrica in Gallura: restrizioni per l’acqua potabile anche a San Teodoro

Sempre più grave la crisi idrica in Gallura

La crisi idrica in Gallura e in Sardegna è sempre più estesa: anche a San Teodoro scattano le restrizioni. Il Comune ha emesso un’ordinanza che vieta su tutto il territorio l’utilizzo dell’acqua potabile per innaffiare i giardini domestici e per lavare le automobili. La misura è entrata in vigore il 10 maggio e resterà attiva fino a nuove disposizioni. La decisione è stata presa a causa di un rilevante abbassamento dei livelli degli invasi idrici, peggiorato dall’assenza di precipitazioni e dall’aumento delle temperature. Lo scopo è garantire l’acqua minima necessaria agli usi indispensabili, come quello domestico e sanitario.

L’aumento dei consumi in estate

Provvedimenti come quello preso da San Teodoro e, qualche giorno fa da Budoni, vengono adottati anche in previsione dell’incremento dei consumi idrici durante i mesi estivi, quando solitamente arrivano migliaia di turisti. San Teodoro e Budoni, in particolare, sono tra le zone a più alta vocazione turistica e sono anche tra le prime a rischiare di restare senza acqua potabile. A tal proposito, tra le azioni messe in campo, figurano anche delle iniziative private. Proprio a Budoni, per esempio, c’è chi si sta organizzando con dei dissalatori per impedire che le proprie strutture di accoglienza restino senza acqua. Tuttavia, al di là delle strutture ricettive, la situazione, in alcune regioni come la Baronia e l’Ogliastra, è già così grave da aver coinvolto da tempo persino i centri abitati.

L’insufficienza dell’invaso del Maccheronis

Il distretto nuorese del Consorzio di bonifica della Sardegna Centrale, già a gennaio, aveva preso atto della scarsità di acqua in varie parti della regione e, in particolare, nell’invaso multisettoriale del Maccheronis, sul fiume Posada. Tra gennaio e marzo 2024, dunque, erano state adottate le prime disposizioni atte a ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche in agricoltura. Il 28 marzo 2024, poi, si è tenuto un incontro tra i rappresentati di tutti i Comuni interessati: Torpè, Siniscola, Posada, Budoni e San Teodoro. I partecipanti sono stati invitati a intervenire per contenere e controllare gli usi idrici.

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