Se la decadenza della Todde dovesse diventare effettiva, spetterebbe al vice Giuseppe Meloni traghettare l’isola al voto
Se il ricorso non bastasse e arrivasse la decadenza di Alessandra Todde, spetterebbe a suo vice Giuseppe Meloni portare l’Isola al voto. L’ex sindaco di Loiri Porto San Paolo da buon avvocato non è voluto entrare nel merito della questione, in attesa di maggiori elementi. La presidente della Regione ha annunciato che farà ricordo contro il provvedimento del Collegio di garanzia elettorale che contesta irregolarità nella rendicontazione della campagna elettorale. Se la difesa non dovesse bastare, Alessandra Todde perderebbe il seggio in Consiglio regionale e, di conseguenza, l’incarico da presidente della Regione. In quel terremoto si scioglierebbe il Consiglio regionale e si dovrebbe tornare alle urne. A quel punto spetterebbe al vicepresidente della Regione e presidente del Pd, Giuseppe Meloni, traghettare l’Isola alle nuove elezioni.
Questo è lo scenario che immaginava Giovanni Satta, ex consigliere regionale ed ex sindaco di Buddusò. “Lo avevo detto 3 mesi fa, ribadito il 19 dicembre, si sapeva che la nostra presidente non aveva rispettato la legge in materia elettorale – commenta uno dei fondatori di Alleanza Sardegna, rimasto fuori dall’attuale Consiglio regionale -. La commissione di garanzia ne ha decretato la decadenza, ciò significa che il Consiglio regionale dovrà prenderne atto, dovranno essere espletate le formalità di rito e si dovrà andare a votare. Nel frattempo la Regione sarà retta dal vicepresidente Meloni che dovrà anche fissare la data delle elezioni. Ovviamente la Todde potrà fare ricorso, ma nel caso questo venisse respinto, succederà quanto ho sopra descritto”.
“L’eventuale scioglimento del Consiglio regionale comporterebbe nuove elezioni, aprendo scenari di profonda instabilità in un momento già segnato da sfide economiche e sociali per la Sardegna”. Così commenta il deputato leghista Dario Giagoni: “È necessario il rispetto assoluto della legalità”. Il parlamentare di Santa Teresa spiega. “Una decisione, che, se favorevole alla sua rimozione, segnerebbe uno dei momenti più delicati della storia politica recente dell’isola, con la necessità di traghettare la Regione verso un nuovo voto”.






