Via libera al progetto di bonifica della falda acquifera Syndial a Porto Torres

I lavori dovranno iniziare entro 4 mesi

“Dopo un lungo percorso e i tavoli tecnici coordinati dalla Regione Sardegna, il Ministero dell’Ambiente ha emesso il decreto per il via libera ai lavori del progetto di bonifica della falda acquifera Syndial di Porto Torres. Il progetto era stato approvato nella Conferenza di servizi decisoria nel gennaio 2016. Entro quattro mesi, dunque, la società Syndial, secondo il principio del chi inquina paga, dovrà far iniziare i lavori su un’area di mille ettari per l’importo stimato di quasi 138 milioni di euro”, spiega l’assessora della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, che aggiunge: “Le bonifiche comportano un lungo e impegnativo lavoro ma si prosegue rispettando il cronoprogramma con l’obiettivo di restituire la Sardegna ai sardi e costruire un futuro di sviluppo sostenibile per le comunità gravate dal pesante inquinamento del passato. Andremo avanti con forza anche sugli altri obiettivi di bonifica”.

Si tratta dei due interventi approvati nel 2016, uno sull’intera falda dell’area Syndial e l’altro, specificamente, sulla falda sottostante la discarica Minciaredda, già oggetto della Fase I del Progetto Nuraghe su cui è attualmente in corso il procedimento di impatto ambientale. Alcuni aspetti di dettaglio tecnico erano rimasti in sospeso, cioè una serie di autorizzazioni locali demandate ai tavoli tecnici, per esempio l’autorizzazione allo scarico oggetto di specifica deroga dell’Adis, l’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna.

Dopo oltre dieci anni, a gennaio 2016, erano stati approvati i progetti, sia per il suolo che per la falda, che davano il via definitivo alle bonifiche nell’area Syndial di Porto Torres, sulla maggior parte del Sito d’Interesse nazionale (Sin). Il risultato era arrivato a conclusione del calendario dei tavoli tecnico-politici. Un percorso dal ritmo serrato voluto dall’Esecutivo Pigliaru per ottenere il sì definitivo per il risanamento ambientale dell’ex polo petrolchimico del valore di oltre 200 milioni di euro, messi in campo da Syndial-Eni sulle varie operazioni, con prospettive di ricadute occupazionali nel territorio.

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