Tiro dinamico, l’arzachenese Luigi Garau ai mondiali

L’emozione per la sfida mondiale del gallurese Garau.

Luigi Garau, arzachenese doc, parteciperà ai mondiali di tiro dinamico in programma, a partire da lunedì prossimo, a Chateauroux, in Francia. “Ho iniziato per gioco”. Quali sono le origini di questo sport? “Nasce come addestramento delle truppe speciali della Polizia e dell’ Esercito americani“. Prima di intraprendere questa disciplina Luigi era un hobbista del tiro sportivo. “Il tiro a volo mi ha sempre appassionato”. Quello dinamico gli ha consentito di coltivare un’innata preferenza. “In effetti sin dall’inizio ho apprezzato la pistola rispetto al fucile”. La Federazione Italiana Tiro Dinamico Sportivo conta in Italia più di 8000 tesserati. “Un numero in continua crescita”. Come si svolge una gara? ” Bisogna colpire con precisione il maggior numero delle sagome metalliche disseminate in un percorso nel minor tempo possibile”.

Il 50enne portacolori dello “Smeralda Shooting Club” spiega: “Il punteggio finale deriva da una combinazione tra i punti conseguiti e il tempo impiegato. Quando si colpisce l’ultima sagoma il “timer” si blocca”. Ottenere risultati non è facile. “Ci vuole grande concentrazione e altrettanta preparazione fisica“. Allenamenti costanti che si intensificano quando si avvicinano gli appuntamenti agonistici. “Attualmente faccio sedute di almeno quattro ore al giorno tra campo di tiro e lavoro in palestra“. Luigi Garau è uno dei 12 azzurri  ai mondiali. “4 sono i cosiddetti “overall”, cioè i migliori nelle classifiche nazionali; 4 i “senior”, la mia categoria, composta dai tiratori immediatamente dietro in graduatoria e 4 “ladies”, ovvero le rappresentanti femminili”.

Quali caratteristiche avrà la gara dei mondiali? “Dovremo eseguire 30 esercizi in 5 giorni”. Un compito molto impegnativo. “Il livello competitivo è altissimo. I più forti sono gli statunitensi e i filippini“. E la Nazionale italiana? “Agli ultimi europei ci siamo comportati molto bene. Contiamo di ottenere un piazzamento di prestigio“. L’unico sardo a Chateauxroux. “Avrò nel cuore la bandiera dei quattro mori e il gagliardetto di Arzachena“. L’emozione è tanta. “Sento la responsabilità di indossare la maglia azzurra. Farò di tutto per onorarla al meglio”.

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