Calcio, Daniele Molino il principe di Ovilò

La storia di Molino.

Daniele Molino rappresenta una delle più squisite realtà del calcio sardo. Un fantasista con i fiocchi nel pieno della maturità agonistica. “Il calcio per me è la passione di tutta una vita”.  Quella di un bambino che cresce a Ovilò, minuscola frazione del comune di Loiri Porto San Paolo. A 5 anni e mezzo il primo allenamento alla Pro Olbia salta all’ultimo momento. “Ero disperato. Ho pianto per un giorno intero“. Quando finalmente Daniele può dare i primi calci a quella palla che lo fa impazzire prova sensazioni che gli restano scolpite dentro: “Il campo in terra battuta della Casa del Fanciullo con le porte senza le reti. Mister Claudio Aloia a darmi le indicazioni. Indimenticabile“. La Pro Olbia è la culla calcistica del principe di Ovilò. “8 anni splendidi. Una grande famiglia con in testa il presidente Pietro Secchi. Era sempre una festa”.

Al dodicesimo compleanno Daniele veste per la prima volta la casacca bianca dell’Olbia, categoria giovanissimi. “In panchina sempre Claudio Aloia. Una coincidenza fortunata“. Il secondo anno, da capitano, il primo alloro: campioni regionali. 18 primavere e la classe di Molino lo porta alla Primavera del Messina che gioca in A. “All’ultima giornata dovevo esordire a Palermo. Il venerdì sera sono uscito con gli amici e addio convocazione”. Rimpianti? “Ero una testa matta. Me ne sono pentito amaramente”. La vittoria del campionato di Serie D con il Tempio gli fa conoscere Ninni Corda: “E’un vincente e un grande motivatore. Ti fa divertire, ma pretende il massimo. Con lui devi rigare dritto”. Torres e poi Cesena in C1: “15 mila persone allo stadio. Per un attimo mi sono sentito arrivato”. Si rompe il collaterale, ma il direttore sportivo Minotti lo vuole confermare. “Il procuratore non era d’accordo. Oggi quell’errore non l’avrei subìto“.

Il giramondo Molino tocca Sorrento, Alghero, Tavolara, Casale e Savona per vincere un altro campionato con Ninni Corda. Prima del magico ritorno a Olbia.  “Quando ricordo la prima volta che ho indossato la maglia mi viene la pelle d’oca“. 42 reti in tre campionati con la ciliegina dell’approdo in Lega Pro “Ho lasciato il segno. Questo mi rende orgoglioso“. Cinque anni fa la tragica scomparsa di papà Domenico. “Era la mia roccia. Mi seguiva sempre senza intromettersi. Se avessi seguito da subito i suoi consigli sarei arrivato in alto. Quando è successo volevo smettere”. A riaprire gli orizzonti di Daniele ci pensa Francesca: “Siamo assieme da 4 anni. Mi ha regalato l’equilibrio che non avevo e la nostra piccola Greta“. Il  principe di Ovilò si emoziona: “Ho messo la testa a posto“. Dopo l’esperienza appena conclusa alla Nuorese, Molino è in rampa di lancio: “Sono pronto per una nuova avventura“.

Condividi l'articolo