Nuoto, Alessandro Spano il re delle acque libere

La grande passione del nuotatore olbiese Spano.

Alessandro Spano da più di 20 anni coltiva una passione nata quando era ancora bambino: il nuoto in acque libere. “Ho 53 anni. Sto bene con me stesso. Nuotare dentro la natura è meraviglioso“. Il pioniere di questo sport di dedizione e fatica a Olbia è stato Gian Battista Giagheddu: “Si hanno notizie della sua attività sin dal dopoguerra. Ha proseguito ininterrottamente sino all’età di 90 anni. La sua nuotatina a Pittulongu se la faceva tranquillamente. E’stato un grande nuotatore a mare“. Alessandro già sfiora il quarto di secolo di bracciate in acqua salata: “Quando ho iniziato ero da solo. Ho provato subito un piacere appagante. Soltanto chi pratica questo sport può capirne le sensazioni“. Gare competitive in ogni parte d’Italia: “Ho gareggiato in Campania, Puglia, Toscana, Liguria, Friuli, Sicilia e naturalmente Sardegna”. Con riscontri che restano dentro. “Ho conosciuti località bellissime allacciando rapporti personali che con il tempo si sono cementati”.

La distanza massima percorsa? “25 chilometri. Ricordo con emozione l’attraversamento dello Stretto di Messina“. Uno sport per uomini veri. “Sono essenziali perseveranza e dedizione. Non c’è nulla da nascondere: o sei allenato o non ce la puoi fare”. Nella nostra isola due gare storiche: “La Cagliari-Poetto e la Carloforte-Portoscuso”. A Olbia manca ancora una manifestazione del genere. “Qualche anno fa ho fornito la mia consulenza per la Pittulongu-Bados e ritorno, ma è rimasta l’unica edizione disputata“. A dare sostanza ai sacrifici dei nuotatori in acque libere galluresi e non solo, la Porto San Paolo-Tavolara. “Da quasi 10 anni è un appuntamento fisso per tutti gli appassionati”. Che sono sempre più numerosi. “In questo momento in città sono almeno una trentina in quelli che si cimentano stabilmente nella specialità”.

La costruzione delle piscine ha dato l’input: “Anche d’estate su 10 allenamenti 8 si fanno al coperto”. Alessandro Spano e il mare. “Sarà perchè il nostro non ha eguali al mondo. Ma quando nuoto sto benissimo“. Necessarie qualità fisiche, ma soprattutto mentali: “Sono fondamentali sia per superare i momenti di crisi che per migliorare le proprie prestazioni”. Nel ’97 e nel ’98 due traversate in solitaria delle Bocche di Bonifacio. “La sfida con te stesso è esaltante”. Anche quelle con i campioni internazionali. “Il nuoto in acque libere consente di gareggiare insieme ad atleti di altissimo livello. Non c’è una divisione in categorie. Questo ti dà stimoli incredibili“. Quando l’intervista finisce si sente il rumore delle onde. Alessandro ha ripreso a nuotare.

 

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