Chiese campestri profanate, le indagini dei carabinieri

I riscontri degli inquirenti.

Proseguono le indagini dei carabinieri per risalire agli autori del gesto sacrilego di lunedì scorso nelle chiese campestri di Mezaustu e di La Trinitai vicino a Tempio. Gli inquirenti hanno passato al setaccio le campagne intorno alla ricerca di testimonianze e prove, ma al momento non pare siano emersi elementi utili. Si indaga anche negli ambienti dell’integralismo cattolico e delle chiese evangeliche, soprattutto per quel messaggio lasciato sul leggio dell’altare che criticava l’uso delle immagini sacre.

Un gruppo di persone, che si erano recate nelle chiese campestri lunedi per prepararle per i festeggiamenti di Ferragosto, si erano trovate davanti ai loro occhi una scena apocalittica: diverse statue della Madonna mutilate e bruciate, la Trinità a pezzi, una tela raffigurante il Cristo squarciata. Un atto vandalico inspiegabile, che ha gettato nello sconcerto l’intera comunità.

E intanto don Francesco Tamponi, direttore dell’Ufficio Beni culturali, dopo aver annunciato a botta calda l’intenzione di chiudere l’accesso alle chiese campestri e trasferire le opere d’arte, è tornato sui suoi passi e ha deciso di tenererle, invece, aperte “come lo sono sempre state da secoli” per non “rinnegare le nostre radici” e opporsi “alle barbarie”.

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