L’ospedale di Tempio è salvo, la Regione cede alle richieste dei sindaci

La soddisfazione dei sindaci dell’Alta Gallura.

Soddisfatti, ma non completamente appagati. Com’è giusto che sia. Anche perché il successo più evidente adesso sarebbe solo ad un passo. Ovvero, la riapertura del punto nascita di Tempio.

I sindaci dell’Alta Gallura danno conto dei risultati ottenuti dopo il braccio di ferro che si protrae da questa estate con la Regione, che aveva portato anche all’occupazione del nosocomio. Dopo la minaccia delle dimissioni di massa e la mediazione del prefetto di Sassari Giuseppe Marani, per la prima volta i sindaci si sentono di parlare di “un positivo avanzamento” nella battaglia.

I motivi sono l’istituzione dei 2 posti letto di terapia semintensiva, la nomina del referente del reparto di Chirurgia, il bando per l’individuazione del Primario della stessa chirurgia e l’ampliamento dei posti di Hospice rappresentano, insieme alla conferma del reparto di Otorino, come struttura complessa aziendale. “Un grande avanzamento nella rivendicazione che segue, in via applicativa, l’approvazione della riforma della Rete Ospedaliera dell’ottobre 2017 – dicono -. Una riforma che, grazie al continuo lavoro dei sindaci dell’Alta Gallura col Consiglio Regionale, pur tra mille criticità, ha trovato alcune soluzioni che garantiscono le attività e le tipicità dell’ospedale Paolo Dettori”.

Le ultime decisioni che portano la firma dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru non rendono, comunque, totalmente i sindaci soddisfatti. Perché “rappresentano un nuovo impulso per chiedere, con ancora più vigore, la riapertura del punto nascita di Tempio Pausania, poiché contemplato dalle previsioni normative della riforma della rete ospedaliera”. E rilanciano  l’idea di una “vera medicina del territorio in particolare nelle aree più marginali”.

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