Il parroco della cattedrale di Tempio don Efisio ricorda Papa Benedetto XVI: “Ci sentiamo un po’ più soli”

L’incontro di Efisio Coni con Papa Benedetto XVI.

Dopo la morte di Papa Benedetto XVI sono giunte da parte della chiesa di tutta la Sardegna messaggi di cordoglio per la grave perdita del Papa-teologo.

Oltre che dalle visite ufficiali di Joseph Ratzinger in Sardegna, I’affetto e il legame dei sardi nei suoi confronti è stato alimentato da tutta quella silenziosa serie di udienze e incontri con piccoli gruppi di ministranti e fedeli sardi che hanno avuto il privilegio di essere ricevuti dal Papa emerito e di poter brevemente dialogare con lui.

Anche Don Efisio Coni, parroco della cattedrale San Pietro apostolo di Tempio ebbe modo di incontrarlo in una di queste occasioni – a cui si riferisce la foto in evidenza -, una sola volta: “Dieci anni fa eravamo in Vaticano – afferma don Efisio – con un gruppo della Diocesi. A quella udienza eravamo in 25 della parrocchia del Sacro Cuore di Tempio, di cui 10 ministranti e due ragazzi – nella foto – uno di Tempio e uno della parrocchia Nostra Signora de la Salette di Olbia. Un incontro unico e emozionante, come unica era ogni occasione di accostarci a lui“.

Il legame dottrinale e spirituale di don Coni col raffinato teologo Joseph Ratzinger è profondo: “Chi mi conosce, sa che Papa Benedetto XVI è stato “il mio Papa“. I miei studi in liturgia li devo alla lettura del suo testo “Introduzione allo spirito della liturgia” e da quel momento non ho avuto nessun ripensamento sulla materia di approfondimento del mio percorso accademico. Fui ordinato il 24 aprile del 2005, giorno in cui lui iniziò il ministero di supremo pastore della Chiesa Universale – racconta don Coni -. Ho mosso quIindi i primi passi del ministero illuminato dalle sue encicliche, dai suoi discorsi, dalle sue udienze e dalle sue omelie. Anche l’Angelus domenicale era occasione di conferme e di approfondimento. Come un pugno allo stomaco ho appreso la notizia delle sue dimissioni dal ministero attivo, ho continuato a pregare per lui e con lui nella Chiesa che la provvidenza ha voluto guidata da Papa Francesco“.

Un vuoto difficile da colmare: “Finché lo abbiamo saputo nel silenzio del monastero sul monte, a pregare, ci siamo sentiti benedetti e protetti da lui – spiega don Efisio Coni -. Ora che lo sappiamo al cospetto di Dio, ci sentiamo un po’ più soli sulla Terra, ma con un grande Papa nel cielo. Vivas in Deo, sancte pater”.

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