A Tempio futuro dell’ospedale ancora in bilico: ora trema anche il Pronto soccorso

A rischio anche il Pronto soccorso di Tempio.

Un’intensa settimana di raccolta firme per il movimento Abali Basta a supporto dell’esposto curato dalla legale di fiducia, Martinella Diana. Come noto l’amministrazione comunale ha messo a disposizione dei locali aperti al pubblico per favorire la raccolta firme prevista nelle mattine dal 15 al 20 aprile al primo piano della casa comunale, dalle ore 10 alle 13.

Il pomeriggio, compatibilmente con l’apertura degli uffici comunali, sarà possibile firmare martedì e giovedì dalle 15:30 alle 18:30. Diversi moduli sono stati distribuiti anche in un incontro al Paolo Dettori e a breve è in programma una nuova assemblea per fare il punto sulla raccolta firme e concordare altri luoghi di raccolta.

Nel frattempo nubi sempre più oscure si addensano sul nosocomio. Ai problemi di Ostetricia e Ginecologia e relativo esposto, si aggiunge l’incertezza per le sorti di Chirurgia e il futuro dei Pronto soccorso della Sardegna.

Di nuovo al centro del dibattito, quindi, i Pronto soccorso le cui critiche ciclicamente oscillano dai livelli di inappropriatezza per prese in carico evitabili mentre, al contrario, un insufficiente volume di attività potrebbe portare alla chiusura. Caso più recente quello del Delogu di Ghilarza con poco meno di 4.500 accessi all’anno, ora inattivo a causa di mancanza di personale.

Per i Pronto soccorso, infatti, il tanto discusso decreto ministeriale impone volumi minimi di attività, circa 20.000 accessi annui, che di fatto tagliano fuori la metà delle strutture in Sardegna, anche localizzate in centri importanti. Come il Paolo Dettori con i suoi quasi 15.000 accessi annui che, data la demografia e l’orografia sarda, significa servire utenti provenienti da decine di comuni nel nord Sardegna su un’estensione di migliaia di chilometri quadrati.

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