Migranti a Olbia: “Si fermeranno a vivere qui”

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Il sindaco di Olbia Settimo Nizzi dopo l’arrivo di ieri.

Dopo le indiscrezioni che ne avevano preceduto l’arrivo, dopo il trasferimento da ieri sera dei 37 migranti nelle camere dell’ex hotel Savoja di Olbia in zona aeroporto, il sindaco Settimo Nizzi chiarisce le modalità dell’ospitalità e le intenzioni del Comune per il futuro. Precisando che, nella partita dell’accoglienza, gli enti locali hanno le mani legate “e tutto dipende dagli accordi tra Ministero e prefetture”.

“Questo non vuol dire, peró, che non ci interesseremo della situazione e che non vigileremo”, dice il primo cittadino. Anzi, aggiunge, “staremo attenti affinché anche questa piccola comunità arrivata in Sardegna possa avere la migliore accoglienza possibile”.

Da ieri sera l’ex hotel Savoja ospita 37 migranti, 18 adulti, tra cui 4 donne incinta, e 19 minori, tra cui 7 bambini, tutti di nazionalità eritrea. Il più grande del gruppo ospitato in zona aeroporto ha 33 anni, il più piccolo quasi 2 anni. “Ci spenderemo per farli vivere nel migliore dei modi”, ha proseguito Nizzi. E questa mattina la polizia municipale insieme all’assessore comunale ai Servizi sociali Simonetta Lai hanno effettuato un primo sopralluogo nell’ex albergo, per verificare chi sono le persone che ci vivranno e se la struttura è adeguata. Dalla ricognizione si è appreso anche che i 37 migranti vogliono rimanere a vivere a Olbia anche per il futuro.

Sul paventato incremento del numero di migranti in città nei prossimi mesi, peró, Nizzi è chiaro: “Ci siamo sempre detti poco favorevoli all’accoglienza di migranti, vista la presenza di circa il 10% di cittadini extracomunitari, per i quali auspichiamo che si possa ultimare prima il progetto di integrazione. Avremmo voluto mettere prima a posto chi c’è già, per poi accogliere eventualmente altri cittadini extracomunitari. Ma non possiamo adesso voltare lo sguardo e dobbiamo fronteggiare la situazione”.

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Per questo Nizzi ricorda il continuo dialogo avuto con la prefettura, in questi giorni. “Se peró qualcuno pensa di fare con i migranti un business, voglio avvertite che saremo molto vigili e verificheremo che per quello che lo Stato paga le cose vengano fatte davvero. Il controllo sarà persistente”, il monito del primo cittadino.

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