Ad Arzachena i positivi salgono a 123, le conseguenze per l’economia locale

Il sindaco di Arzachena ha diffuso i nuovi dati e difende la Sardegna.

Il numero dei casi di positività al coronavirus sale a 123 nel territorio di Arzachena, secondo quanto comunicato da Ats-Dipartimento prevenzione. Nell’assicurare massima trasparenza sulla situazione sanitaria a livello locale e sulle attività condotte dal centro operativo comunale, in collaborazione con la Protezione civile e con il Corpo dei Barracelli, a tutela delle persone sottoposte alla misura della quarantena, di tutti i cittadini e dei visitatori, il sindaco Roberto Ragnedda dichiara che la situazione è sotto controllo.  

“È il momento di mettere fine alle affermazioni e ai titoli diffamatori e scandalistici sulla Costa Smeralda, su Arzachena e sulla Sardegna additate come focolaio d’Italia e, addirittura, come una maledizione per la diffusione del contagio da coronavirus – commenta il sindaco Ragnedda – . Oggi il mio territorio paga un conto salato per quanto avvenuto in alcuni noti locali notturni e per le notizie distorte divulgate a tal proposito: registriamo l’annullamento di eventi internazionali, disdette negli alberghi, chiusure anticipate di bar e ristoranti con conseguenti licenziamenti. Molti arzachenesi e sardi non raggiungeranno i requisiti minimi per assicurarsi la disoccupazione nei prossimi mesi”.

“Ci prepariamo a un autunno pesante per l’economia locale. Chi si accollerà questi oneri? Chi sosterrà la mia cittadinanza dal 15 settembre, quando gli incassi dimezzati e il calo dell’occupazione daranno il colpo di grazia? – si domanda il primo cittadino di Arzachena – . Le campagne mediatiche denigratorie danneggiano l’immagine della destinazione e amplificano ingiustamente gli effetti negativi sul comparto turistico locale. Da vittime siamo divenuti carnefici, secondo quanto viene raccontato. Ricordo che in 130 strutture ricettive, 2 mila seconde case e centinaia tra ristoranti, bar e locali vari presenti nel territorio non si sono verificati casi di positività e che la Sardegna ha aperto i suoi confini a fine giugno come regione Covid-free. Laddove sono state rispettate le misure a contrasto della diffusione del virus, sia da parte degli imprenditori che da parte dei clienti, non si sono verificati contagi. Qualcuno dovrà farsi un esame di coscienza per aver trasgredito nelle autocertificazioni per l’ingresso nell’Isola o per la leggerezza nei comportamenti. Arzachena è una destinazione sicura, settembre è un mese straordinario per vivere il mare, godere delle bellezze naturalistiche e del patrimonio storico che offre. Il fatto che almeno 80 mila persone al giorno ad agosto l’abbiano scelta lo dimostra. Chi non ha rispettato le regole dovrebbe pagare per la condizione in cui ci troviamo oggi”.

Durante il periodo del lockdown il comune di Arzachena ha registrato un unico contagiato da coronavirus che è stato ricoverato per 4 mesi e mezzo all’ospedale di Sassari.

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