Il piccolo ha l’otite, ma la guardia medica non ha lo strumento per diagnosticarla: il caso ad Arzachena

La vicissitudine di una mamma di Arzachena.

La guardia medica di Arzachena è senza otoscopio, lo strumento che serve per guardare le orecchie, e la notte di un bimbo di due anni si trasforma in un incubo.

È quanto è successo nei giorni scorsi e lo racconta direttamente la mamma del piccolo. Fa quello che tutte le direttive nazionali consigliano sempre: non andare al Pronto soccorso se non c’è reale bisogno.

Così, di fronte ai frignotti del figlio e con una leggera febbriciattola, la mamma decide di portarlo dalla guardia medica per una sospetta otite. Scelta corretta, se non fosse che il medico, a quanto racconta la mamma, non aveva con sè l’otoscopio e le consiglia di rivolgersi alla pediatra il giorno dopo.

La mamma fa così effettivamente e al piccolo viene diagnosticata davvero un’otite. Ma resta il ricordo di una vicenda che ha del paradossale, non solo perchè il bimbo ha dovuto aspettare un giorno in più per iniziare le cure, ma anche considerando la vocazione turistica di Arzachena.

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