La visita dei giovani di Arzachena a Gorizia.
Uno sguardo verso il futuro dei giovani di Arzachena si è aperto nei giorni scorsi grazie a un’esperienza che ha portato sei ragazzi del territorio – quattro ragazze e due ragazzi tra i 14 e i 20 anni – a visitare Gorizia, città considerata oggi un esempio virtuoso per la qualità della vita offerta agli adolescenti. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto Comemenessunomai – generAzioni in cambiamento, promosso dal Comune di Arzachena con l’obiettivo di aprire nuovi orizzonti ai più giovani e favorire occasioni di crescita reale, concreta, a partire dal confronto diretto con modelli di riferimento già affermati a livello nazionale.
Il viaggio ha rappresentato molto più di una semplice visita istituzionale. Attraverso il dialogo con l’amministrazione comunale di Gorizia, i ragazzi hanno avuto modo di conoscere da vicino politiche giovanili d’eccellenza, scoprendo un approccio attento e inclusivo nei confronti delle esigenze delle nuove generazioni. Esperienze che hanno offerto spunti preziosi, non solo per riflettere sul presente, ma soprattutto per immaginare insieme nuove possibilità per il futuro sociale e culturale di Arzachena.
Alla base di questo scambio c’è il lavoro sinergico con lo studio EU-ROProgettarE, guidato da Rosalba Fizzarotti, esperta europrogettista e project manager, che ha contribuito in modo determinante a tessere relazioni e a individuare percorsi di collaborazione proficui. L’incontro tra realtà territoriali così distanti per geografia, ma vicine per sensibilità, ha creato uno spazio fertile per la nascita di idee e percorsi condivisi, con l’auspicio che possano tradursi in nuove opportunità educative, formative e sociali per i ragazzi di Arzachena.
Il progetto Comemenessunomai è stato portato avanti grazie alla guida e alla visione artistica di Micaela Pisciottu, alla collaborazione della Cooperativa La Rosa di Gerico, e al sostegno istituzionale di Alessandro Careddu, assessore ai Servizi sociali e alla Protezione Civile, insieme a Giovanni Carta, delegato alla Cultura. Un lavoro di squadra che dimostra come, quando l’amministrazione, il mondo della progettazione europea e quello delle associazioni operano in sintonia, si possano realizzare esperienze autentiche e trasformative.