Il pane rituale sardo conquista Parigi grazie all’Alberghiero di Arzachena

Da Arzachena una delegazione per portare i pani rituali sardi a Parigi

La tradizione dei pani rituali sardi ha conquistato Parigi, ma la capacità di esportare cultura e sapori dimostrata da alunni e docenti della scuola alberghiera di Arzachena non è stata da meno.
Il bilancio della missione francese compiuta a novembre dall’Istituto professionale alberghiero Arzachena – Costa Smeralda è stato tracciato ieri nel corso di un incontro tenuto nella sede della stessa scuola alberghiera e convocato dal dirigente scolastico Antonello Pannella, presenti anche gli organizzatori dell’iniziativa e le aziende che hanno sostenuto lo sforzo dell’impegnativa trasferta.

Tra i relatori che hanno affiancato Pannella, l’editore Carlo Delfino – primo promotore del progetto e autore di una apposita pubblicazione – e i professori Giampaolo Cossu e Antonio Farris, rispettivamente vice delegato dell’Accademia di cucina Parigi-Montparnasse e presidente dell’Accademia del lievito madre.

Gli enti coinvolti

Tra gli enti pubblici e privati coinvolti, figurano anche la Sardegna resort, l’Enit, la Smeraldina, il Consolato italiano e il Comune di Arzachena, ciascuno dei quali rappresentato ieri da un proprio delegato.
La missione dell’Ipsar è avvenuta a fine novembre, nell’ambito della settimana della cucina italiana nel mondo. Alunni e professori hanno lavorato a contatto di gomito con la scuola ospitante, il Lycée Tirel di Parigi, allestendo alla fine della rassegna un banchetto per duecentocinquanta persone durante il quale sono state servite le più importanti specialità gastronomiche isolane. Per tutta la settimana, gli appuntamenti gastronomici si sono alternati a conferenze sul tema principale, cioè i pani rituali della Sardegna e la loro ancestrale simbologia.

“Si è trattato di una esperienza molto qualificante e formativa – ha spiegato il dirigente Pannella – nel solco già tracciato dal nostro istituto: aprire la scuola al mondo e il mondo alla scuola, consentendo ai nostri ragazzi di conoscere e misurarsi con nuove realtà e di favorire, attraverso il nostro impegno, la conoscenza della cultura enogastronomica sarda nel mondo”.

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