Ragnedda e il suo primo anno da sindaco di Arzachena: “Così stiamo cercando di far ripartire il paese”

Il bilancio di un anno di amministrazione del sindaco Ragnedda.

Un anno da sindaco. Un traguardo più che altro simbolico per un amministratore. Ma che è, soprattuto, l’occasione per fare un bilancio di quello che è stato fatto e di quello che si vorrebbe fare da qui alla fine del mandato. Roberto Ragnedda spegne la prima candelina alla guida di Arzachena. Esattamente in questi giorni di un anno fa (11 giugno) incassava il successo delle urne, con un risultato netto sugli avversari. Testimonianza della voglia di cambiamento che un comune, segnato da due commissariamenti e da altrettante amministrazioni non arrivate alla fine, aveva voglia di avere. “Sono stati 12 mesi che hanno assorbito completamente sia la mia figura, sia la mia squadra – si confida ora Ragnedda -. Per ottenere i risultati bisogna lavorare. Lavorare molto. E stiamo assolvendo al massimo il nostro compito, nel rispetto della fiducia che ci hanno dato i cittadini”.

Sindaco, come avete trovato un anno fa il comune?

“L’ho trovato un po’ confuso ed era la stessa impressione che avevamo avuto dall’esterno, prima di decidere di candidarci. C’era una mancanza assoluta di dialogo tra tutti. Certo, si arrivava da un periodo storico anche molto complesso con i due commissariamenti. Uno dei risultati che mi sento di aver ottenuto in questo primo anno è proprio quello di essere riuscito a ricreare un clima più sereno. Quel senso di comunità che è necessario in un paese. Di far capire ai miei concittadini che si può ancora avere fiducia nella politica e, di conseguenza, nelle istituzioni”.

Appena insediati vi siete trovati subito a fronteggiare varie emergenze, come quella dei rifiuti.

“Il primo periodo l’abbiamo passato a gestire le varie emergenze che abbiamo trovato. Abbiamo affrontato le criticità che conoscevamo, e non solo, pur sapendo che tante cose negli anni passati potevano essere gestite in maniera diversa. Ci siamo fatti carico dell’emergenza rifiuti, della pulizia dei fiumi, necessaria per garantire la sicurezza dei cittadini, ma anche di lavori importanti come quelli allo stadio Pirina. Molti obiettivi erano alla portata. Per altri si trattava anche di valorizzare il nostro stesso patrimonio comunale, che abbiamo trovato un po’ malconcio”.

E adesso, a distanza di un anno?

“Procediamo con gli obiettivi che ci siamo preposti, per far ripartire il paese. Ad esempio, per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Il miglioramento della raccolta della differenziata, è vero, dipende da diversi fattori, alcuni anche strutturali. Ma ad oggi la quota di differenziata è tra il 70 e il 75%. Abbiamo lavorato molto per rivitalizzare il centro storico, cercando di incentivare l’apertura di nuovi negozi e garantendo la presenza di quelli esistenti. E poi per convincere gli operatori, presenti maggiormente nelle località a vocazione turistica, a non chiudere finita l’estate”.

A questo scopo avete organizzato diverse riunioni con i commercianti, una vera campagna di sensibilizzazione ad andare oltre alla stagione…

“E molti hanno risposto subito positivamente. Questo è un territorio che può vivere diversi mesi all’anno, oltre quelli strettamente estivi. Non può essere considerato come una cassaforte da forzare quando c’è maggiore ricchezza e poi andare via”.

In questi mesi ha preso anche diverse posizioni sulla necessità delle infrastrutture per il territorio, come la Olbia-Santa Teresa, che comprende, ovviamente, Arzachena…

“Abbiamo cercato di costruire un dialogo su alcuni temi che noi riteniamo fondamentali. Ci siamo impegnati per fare rete con gli altri Comuni e per garantire il sostegno di quegli enti sovracomunali, che sono molto importanti per lo sviluppo del territorio. Un lavoro di relazioni, che ha già portato alla disponibilità concreta di 180milioni di euro per iniziare a costruire la Olbia-Santa Teresa. Da parte nostra, più in piccolo, abbiamo iniziato a lavorare sulle strade di nostra competenza, con un piano di asfalto e marciapiedi. Tutte attività che servono per rendere il nostro territorio accogliente e con decoro”.

Arzachena è anche la capitale del turismo del Nordest della Sardegna. Lo hanno confermato i dati delle presenze dello scorso anno…

“Abbiamo iniziato a lavorare su un cartellone condiviso di eventi che si è concretizzato quest’anno con l’Arzachena Summer Festival. Un calendario di iniziative che termineranno ad ottobre incentrato sullo sport. L’idea è quella di far iniziare ufficialmente la stagione con la Pasquetta per proseguire con tutta una serie di eventi, anche importanti, nei mesi successivi. Sulla promozione siamo convinti che si possa fare ancora molto. Il mio impegno sarà proprio far conoscere le bellezze di questo nostro paese il più possibile e di consegnarlo, alla fine del mio mandato, migliore di come l’ho trovato”.

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