La tragedia sul lavoro di Buddusò in Parlamento: “Sardegna maglia nera per vittime”

Sergio Miride Vannini

La morte di Sergio Vannini a Buddusò finisce in Parlamento.

Il caso di Sergio Vannini finisce in Parlamento. L’operaio di Bono rimasto ucciso a Buddusò in un incidente sul lavoro fa parte di una serie di morti bianche di cui la Sardegna è maglia nera. Il deputato della Lega, Dario Giagoni, ha portato la questione in Parlamento.

“Per preservare vite occorre fare rete tra le istituzioni, potenziare gli interventi e attuare una cultura della sicurezza a tutti i livelli”, ha detto il deputato sardo leghista. Occorre un cambiamento di rotta – dichiara il deputato Dario Giagoni, membro della commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati -. Occorre attuare una forte azione di contrasto, preventiva e fondata su controlli moderni, efficaci. Non solo sanzioni per chi non rispetta le norme sulla sicurezza di lavoro, sono indispensabili sia un’adeguata formazione, a partire dalla scuola, sia l’attuazione di una cultura della sicurezza a tutti i livelli”.

A distanza di pochi giorni sono avvenuti due incidenti sul lavoro mortali in Sardegna. A Buddusò, dove ha perso la vita un fabbro di 62 anni e al Porto Canale di Cagliari dove un operaio di 50 anni è stato schiacciato da un container.

“A iniziare dalle politiche di collaborazione tra gli enti preposti alla vigilanza affinché siano facilitati per imprenditori e impresari gli aspetti legati alla prevenzione della sicurezza nei luoghi di lavoro – prosegue Giagoni – mirati a colmare eventuali lacune nei cantieri prima della loro apertura. In sostanza, occorre una più facile comprensione degli aspetti legati alla tutela e alla sicurezza dei lavoratori, non basta stampare faldoni di centinaia di pagine per avere un cantiere in sicurezza”.

I dati degli infortuni sul lavoro in Sardegna.

Nonostante una significativa diminuzione nel 2023 rispetto al 2022, anche nell’Isola il numero complessivo di infortuni denunciati rimane un dato rilevante: 10.108 denunce a ottobre 2023 (12.302 ad ottobre 2022). Rilevante è anche il numero dei casi di infortunio mortale: 18 i casi registrati al 31 ottobre 2023 rispetto a 20 casi ad ottobre 2022. In aumento, invece, le patologie di origine professionale denunciate (4.453 ottobre 2023; 4.227 ottobre 2022).

”Questo elenco di dati nazionali e regionali non sono solo numeri – afferma Giagoni -, ma indicatori da analizzare con l’obiettivo di preservare vite umane. Ricordo che in Sardegna, circa un mese fa, è stato siglato un protocollo interistituzionale di cinque anni che punta a realizzare un programma di azioni e di interventi congiunti diretti a rafforzare la rete della sicurezza regionale e a innovare le strategie di prevenzione. L’accordo è stato sottoscritto da Inail, Regione Sardegna, Ufficio scolastico regionale, dalle università degli Studi di Sassari e di Cagliari, da Areus (Azienda regionale di emergenza e urgenza della Sardegna) e da Irc (Italian resuscitation council), ma l’elenco dei sottoscrittori è destinato ad aumentare. Oggi più che mai occorre fare rete con un dialogo diretto tra le istituzioni, il mio impegno è quello di continuare a evidenziare nella commissione parlamentare di cui faccio parte una serie di proposte frutto di accordi attuativi per potenziare la rete di interventi e di azioni congiunte per la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro”.

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