A Budoni una cabina di regia per ripensare l’offerta dopo il coronavirus

La cabina di regia a Budoni.

Il Comune di Budoni ha creato una cabina di regia che include i principali operatori del settore turistico. Proprietari di seconde case, albergatori, imprese del settore delle manutenzioni e dei condomini lavorano unitamente agli amministratori comunali.

Lo scopo è la creazione di un piano B per un territorio che, negli ultimi anni, ha fatto dei grandi eventi e della passeggiata serale il suo punto di forza. Attività che, almeno per questa stagione turistica, sembra improbabile poter proporre a causa del persistere del rischio contagi da coronavirus.

“Il mercato immobiliare non ha subito un calo – spiega Antonio Addis, assessore al Turismo e all’Ambiente -. Chi sta disdicendo la casa, al momento, lo sta facendo per maggio e giugno, per i periodi successivi, i casi di disdetta sono pochi”.

“Vogliamo capire dagli addetti del settore quali sono le richieste che avanzano i fruitori della stagione 2020 – prosegue Addis -. Dovremo ripensare un turismo diverso. Fatto di attività all’aria aperta, percorsi per mountainbike, attività fisica in spiaggia, di percorsi trekking che coinvolgano sia la costa che l’entroterra”.

Molto probabilmente per tutto il mese di maggio i trasporti da e verso la Sardegna continueranno ad essere fortemente limitati. Da questa considerazione l’assessore parte per lanciare l’idea di una stagionalità aperta al mese di settembre.

“Le scuole non devono ripartire al primo di settembre, questo accorcerebbe ancora di più la stagione turistica che già inizierà tardi – dichiara -. La scuola deve ripartire a ottobre, così da rendere settembre mese di vacanza. Si potrebbero creare tante iniziative per quel, come, ad esempio, un circuito delle vendemmie. Questa regione ha tanto da dare anche a settembre”.

“La situazione che si è venuta a creare a causa della potrebbe trasformarsi in un’opportunità per promuovere una stagionalità diversa, più lunga – conclude Addis -. Il mare non basta più, era già evidente, ma adesso siamo veramente obbligati a ripensare l’offerta in questo senso”.

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