Ricatto a sfondo sessuale ad un’anziano, 26enne di Budoni nei guai

La 26enne aveva minacciato l’anziano.

All’inzio erano dei messaggi banali. Dei semplici convenevoli. Poi, però, quella conversazione era diventata sempre più spinta, arrivando anche a scambiarsi reciprocamente delle foto piccanti, che non lasciavano spazio all’immaginazione. È allora che sono iniziate le minacce.

Una brutta avventura per un 80enne della provincia di Padova, che aveva conosciuto l’anno scorso due donne di origine marocchina, madre e figlia, di 43 e 26 anni, e aveva iniziato a messaggiare con loro via Whatsapp. Per l’anziano, probabilmente, si trattava di un semplice passatempo. 

Un po’ meno per le due donne, che avevano iniziato a chiedere all’uomo dei soldi, 150 euro, sotto forma di ricarica su delle carte prepagate. L’80enne per due volte aveva ceduto alle richieste, ma poi aveva capito che quel gioco stava prendendo una brutta piega e aveva deciso di tagliare la “relazione”.

È stato a quel punto che la più giovane aveva iniziato a minacciare l’anziano, spacciandosi per minorenne e dicendosi pronta ad andarlo a denunciare ai carabinieri. L’uomo non si è lasciato intimorire e si è rivolto lui agli uomini dell’Arma, che sono riusciti ad identificare le due donne.

La mamma vive a Mirano, in provincia di Venezia. La figlia, a Budoni. Un’attività che ha visto coinvolti, quindi, anche i militari della stazione al comando del maresciallo maggiore Gianluca Lombardi. Durante la perquisizione sono stati sequestrati computer e cellulari e le due donne sono state denunciate per estorsione.

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