Le mascherine di solidarietà dell’artista Pitzianti di Calangianus

mascherine artigianali, patrizia pitzianti

Iniziativa di solidarietà per l’emergenza coronavirus.

I tempi sono difficili per tutti in questo momento storico, ma c’è chi non perde la speranza e prova a condivederla. È il caso dell’artista e pittrice Patrizia Pitzianti, 44enne di Calangianus, che ha deciso di usare la sua manualità al servizio dell’emergenza coronavirus. “In realtà le avevo già iniziate prima dell’emergenza italiana, anche perché non se ne trovavano già nei negozi. Mi piace cucire e le avevo fatte per i miei familiari, come passatempo e anche per far qualcosa di utile”, racconta Patrizia.

Tutto però è cominciato con un annuncio dove Patrizia ha lanciato la sua iniziativa e ha fatto vedere le mascherine cucite da donare a titolo gratuito. E poi? “Poi sono stata invitata a far parte del gruppodi Sassari Creiamo e doniamo mascherine. Così prima una signora di Genova, poi da Firenze e da altre parti della Sardegna hanno iniziato a scrivermi”, prosegue.

Le mascherine sono artigianali principalmente di cotone e Tessuto non tessuto. “Il cotone si può lavare e bollire. Le ricavo da una tasca, così le puoi aprire e metterci un filtro o una garza, e inoltre sono lavabili”, spiega Patrizia. Non sono un presidio medico, ma vanno bene per tutte quelle persone che non sono in prima linea o per chi ancora lavora in uffici e attività.

Oltre a Genova e Firenze, le mascherine di Patrizia sono fortemente richieste a Sassari, Porto Torres, Cagliari e provincia. Anche a Calangianus non manca la richiesta. “A volte le faccio trovare, altri sanno dove abito e passano direttamente. Oggi me le hanno chieste anche alle Poste. E poi non mancano le mamme che le chiedono colorate con un pupazzetto per i loro bambini”, racconta Patrizia.

I tempi difficili ci rafforzano e ci fanno scoprire che possiamo essere uniti anche in situazioni precarie. Non manca così la solidarietà delle persone intorno a questa iniziativa: “Ho trovato molta vicinanza e messaggi positivi dalle persone. Alcune mi lasciano anche dei pacchetti con le stoffe per poter continuare a fare queste cose”.

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