Altro che Festa dell’Unità: i Nomadi suonano nella piazzetta di Porto Cervo

Successo a Porto Cervo per i Nomadi

Non era la Festa dell’Unità, non era il contesto classico dei loro concerti: i Nomadi hanno riscosso successo a Porto Cervo. Nel 1967 la Costa Smeralda era frequentata da famiglie reali e miti di Hollywood. Quell’anno Augusto Daolio cantava “Un figlio dei fiori non pensa al domani“, testo composto da Francesco Guccini. Nessuno dei due, guardando al domani, avrebbe potuto immaginare che la lunghissima carriera dei Nomadi li avrebbe portati a esibirsi nel cuore della Costa Smeralda.

A pubblicare su Facebook le foto della serata è il Consorzio Costa Smeralda. “Il concerto dei Nomadi a Porto Cervo – scrivono -. Un grande grazie a tutti coloro che hanno partecipato al concerto dei Nomadi! Ecco alcuni momenti speciali della serata che abbiamo condiviso insieme. Foto di Marco Dessì”. Tra i commentatori che chi si è goduto il concerto della band di Beppe Carletti: “È stata una bellissima serata. Grazie” e “Complimenti, una bella serata di musica“. Ma c’è anche chi sottolinea la particolarità dell’abbinamento tra luogo e gruppo: “I Nomadi a Porto Cervo , una contraddizione in termini… Non ci sono più i comunisti che mangiano i bambini, adesso hanno tutti il Rolex : Marx è morto, sulla piazzetta di Porto Cervo Marx è morto, sulla spiaggia di Calagranu Marx è morto, su uno yacht a Cala di Volpe Marx è morto”.

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