Addio al Consorzio di Porto Rotondo: cosa succederà ora

La decisione del Tar sul Consorzio di Porto Rotondo.

Il Consorzio di Porto Rotondo non governerà più il borgo turistico come ha fatto per 55 anni dalla sua fondazione, gestendo aspetti come la manutenzione, la sicurezza e i servizi. Così ha deciso il Tar Sardegna, accogliendo il ricorso presentato da 35 di consorziati su 2500, che non volevano pagare più gli oneri consortili.

LEGGI ANCHE: Il Consorzio di Porto Rotondo chiude un’era, la decisione del Tar

Così i giudici hanno deciso che l’ente ha esaurito la sua funzione e che beni, attività e servizi devono essere ceduti al Comune di Olbia. Tuttavia c’è stata una protesta viva di proprietari e residenti e a Milano, riuniti in una assemblea generale, dove è stato deciso all’unanimità un no assoluto alla liquidazione del Consorzio. La stessa assemblea generale ha approvato a larghissima maggioranza il bilancio preventivo 2025, un documento prudente e conservativo, considerando che del domani non c’è certezza.

Ci sono delle ipotesi in gioco sull’aspetto del mantenimento dei lavoratori, come la creazione di una nuova società che sostituirebbe il Consorzio, oppure una società in house che prenderebbe in carico la gestione per conto del Comune di Olbia. Temporaneamente il Consorzio, per esigenze di continuità di servizio, il Consorzio – sempre d’accordo con il Comune – potrebbe restare in piedi.

Successivamente si potrà decidere il destino del Consorzio, dove lo stesso Comune potrebbe trovarsi costretto a una gara per l’affidamento della governance, con il rischio di dover accogliere una società internazionale.

Il presidente ha aggiunto che c’è preoccupazione, ma ha sottolineato che il cda e la struttura sono fiduciosi che si possa trovare una soluzione per la continuazione dell’attività consortile, soprattutto per salvaguardare i valori immobiliari e assicurare l’alta qualità dei servizi. Il Consorzio, nel rispetto delle sentenze in accordo con l’amministrazione comunale di Olbia, continuerà a garantire che Porto Rotondo rimanga il luogo esclusivo.

Condividi l'articolo