Fermato all’aeroporto di Olbia, la madre: “Picchiato dai militari fuori dal servizio”

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Il giovane sarebbe stato picchiato all’aeroporto di Olbia.

Non riesce a trattenere le lacrime la mamma del giovane napoletano di 27 anni, che è stato bloccato sabato notte all’aeroporto di Olbia, ora al pronto soccorso per lo choc e lo spavento dopo che il figlio è stato fermato e picchiato all’imbarco per Napoli.

La donna ha voluto raccontare la versione dei fatti, che si sono conclusi con il 27enne finito anche lui al pronto soccorso per le botte che avrebbe ricevuto da due militari fuori dal servizio. Questi ultimi lo hanno poi denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. “La storia non è andata come è stata raccontata – spiega -. Mio figlio non ha mai avuto problemi con la legge, non beve, non si droga ed è un ragazzo laureato e sportivo. Purtroppo durante le sue vacanze è successo qualcosa che ha terrorizzato mio figlio, tanto da voler tornare subito a Napoli”.

La mamma del giovane riferisce che il figlio ha subìto delle minacce da persone che ha incontrato in vacanza e di essere stato derubato. “Mio figlio era stato raggiunto in aeroporto il giorno prima da quei ragazzi. Così gli ho dovuto fare un biglietto per farlo partire il giorno dopo, ma non poteva pagare il supplemento del bagaglio, perché era rimasto senza soldi. Ma lui era spaventato per via delle minacce e voleva lasciare la Sardegna – racconta -. Ha prima supplicato ai controlli del gate di buttare via la valigia e lasciarlo salire, ma loro non hanno voluto sentire ragioni e non volevano lasciarlo passare. Così preso dal panico si è messo a correre verso la navetta che porta all’aereo ma non ha invaso la pista perché si trovava all’uscita e, soprattutto, non voleva creare una situazione di pericolo”.

Dopodiché spiega che lì sono intervenuti un carabiniere e un finanziere senza divisa, in procinto di prendere il volo da Olbia, i quali lo avrebbero picchiato. “Quando mio figlio li ha visti non ha fatto collegamento che fossero delle forze dell’ordine e credeva fossero legati alle persone che lo hanno minacciato. Non immagini il terrore di mio figlio in quel momento. Loro si sono buttati addosso e gli hanno messo le manette – prosegue -, così il ragazzo, letteralmente schiacciato a terra, nel tentativo di tornare a respirare ha dato un morso a uno dei due militari, poiché ha temuto di morire. Mio figlio ora zoppica dal dolore ed è sotto sedativo. Questo episodio mi ha profondamente addolorata, sono distrutta”. Infine la madre del 27enne racconta che la polizia di frontiera ha invece supportato il giovane, rapportandosi con professionalità e comprendendo la situazione pericolosa del ragazzo.

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