Casa degli orrori ad Arzachena, i genitori del 12enne restano in carcere. Le indagini dei carabinieri

Genitori in cella per maltrattamenti su minore.

E’ stato convalidato dal Tribunale di Tempio il fermo per i due genitori che avrebbero maltrattato e segregato un bambino in una casa in Costa Smeralda. Sembrava una normale abitazione, quella che invece sarebbe la casa degli orrori, per un ragazzino di dodici anni.

La vittima era segregata al buio nella sua camera da letto in condizioni pietose: un bidone per i bisogni e nemmeno un letto dove dormire. Il ragazzo, approfittando dell’assenza dei genitori, ha chiamato i carabinieri con un cellulare senza sim dove ha detto ai militari: “Mi hanno ancora rinchiuso in camera”.

Il bambino è stato liberato dalla casa degli orrori, grazie ad una pattuglia dei carabinieri di Olbia, guidati dal colonnello Alberto Cicognani e i genitori, 47 anni lui e 43 lei, sono stati arrestati per sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia. Grazie al diario del ragazzo, è emerso, infatti, che il dodicenne sarebbe stato anche picchiato con un tubo di gomma e che soffrirebbe di disturbi psicologici a causa delle violenze subite.

I genitori sono stati trasferiti nel carcere di Bancali a Sassari, il ragazzino è stato accompagnato in una comunità protetta. Gli inquirenti stanno raccogliendo le testimonianze di parenti e conoscenti del bambino, compresi gli operatori scolastici, per cercare di ricostruire tutta la vicenda e l’orrore che subiva la vittima. Una vicenda che ancora una volta confermerebbe l’escalation nazionale degli episodi di violenza contro i minori in famiglia: storie di bimbi abusati, umiliati, picchiati e talvolta uccisi come spesso ci raccontano le cronache quotidiane.

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