La vicenda dei ragazzi positivi al coronavirus ad Arzachena.
Dopo la replica dell’Ats-Assl di Olbia sulla vicenda dei ragazzi positivi al coronavirus raccontata dal servizio su Le Iene, arriva prontamente la risposta. Una versione diversa rispetto all’Ats quella fornita dall’avvocato Andrea Quattrocchi, legale di Federico, uno dei ragazzi coinvolti.
“Il 19 agosto i ragazzi hanno avuto notizia della positività al coronavirus della loro amica rientrata a Roma nei giorni precedenti – fa sapere l’avvocato – e prontamente si sono recati presso la direzione del Villaggio Isuledda per informarli della circostanza e essere edotti sul da farsi. I ragazzi hanno riferito di non aver avuto in data 19 agosto alcun rapporto diretto con la Assl ma che, a dire della direzione del villaggio, quest’ultima aveva contattato la Assl medesima lo stesso giorno,e che entro l’indomani sarebbero stati effettuati i tamponi”.
”Loro ci hanno detto di essersi mossi con Asl – hanno dichiarato i ragazzi a Le Iene – solo che noi non abbiamo avuto nessun tipo di contatto. Ci hanno anche detto che entro un giorno sarebbero venuti a farci il tampone , ma non è successo”. Sempre il 19 agosto veniva contattato direttamente dai ragazzi il comando carabinieri di Olbia per sapere il da farsi, quest’ultimo ha dato indicazione di non lasciare il villaggio.
“La Assl ha contattato i giovani nel pomeriggio del 20 agosto – continua l’avvocato Quattrocchi -. Nella serata del 20 agosto, differentemente da quanto riportato i ragazzi non si accordavano con la struttura per essere trasferiti, ma dopo aver avuto notizia del trasferimento presso altra struttura, chiamavano il 112 dove, il comando di Olbia in un primo momento di nuovo confermava loro di non muoversi dal villaggio, e successivamente li informava che potevano essere trasferiti”.
Diversamente da quanto riportato – fa sapere Quattrocchi – la Assl ha provveduto ad effettuare i tamponi Sui ragazzi dalle ore 13 del giorno 21 agosto 2020, successivamente all’invio di mia Pec alla Ats Assl Olbia, e non alle ore 9 così come dichiarato. E’ vero che la protezione civile ha contattato i ragazzi in data 21 agosto, ma i beni di prima necessità non sono stati consegnati dopo poche ore, bensì nella tarda serata del 22 agosto 2020″.
“Al di là della reale dinamica dei fatti così come succeduti nel tempo – conclude il legale di Federico – i ragazzi sia i positivi che negativi soggiornano tutti in un unico appartamento, con evidente rischio di contagio per questi ultimi di contrarre il virus, e che nonostante il senso civico di autoresponsabilità manifestato dai ragazzi , non si ha conoscenza di provvedimenti posti in essere dagli organi competenti all’interno della struttura dove il cluster si è sviluppato”.