Dall’autonomia alla sanità, passando per i trasporti: le potenzialità non sfruttate in Gallura

L’analisi della Cgil.

I dati Istat del III trimestre 2019 sono molto importanti per poter leggere e analizzare la fase attuale e farsi un’idea, sebbene parziale, del mercato del lavoro in Sardegna.

Il tasso di occupazione si attesta al 56% (+3,3% rispetto al 2018); quello italiano è al 59,4%. Tra le regioni del Mezzogiorno l’incremento annuale sardo è quello più consistente; stando al quinquennio 2013-2018, corrispondente al periodo di governo della giunta Pigliaru, il tasso di occupazione è aumentato del 4,3%. Il tasso femminile sardo è al 49,9% (+4,9%), quasi pari alla media italiana (50%). Il tasso maschile è al 60,4% (+1,7%) a 7,2 punti dalla media italiana. Molto importante il dato della crescita dell’occupazione femminile.

“In questo contesto – dichiara il segretario generale Cgil Gallura Luisa di Lorenzo – gli indicatori socio economici evidenziano che la Gallura corre più delle altre realtà sarde. In realtà, da una più dettagliata analisi, emerge che il Nord est della Sardegna arranca, tra risorse e potenzialità che la politica regionale non sostiene e le numerose vertenze lavorative che hanno colpito alcuni settori produttivi molto importanti per l’economia del territorio. Per il 2020, come Cgil Gallura chiediamo alla politica un deciso intervento su cinque punti”.

Autonomia Istituzionale.

“Come Cgil Gallura continuiamo a sostenere che per ridare slancio al territorio che nell’ultimo decennio ha subito troppi scippi sia necessario ottenere l’autonomia Istituzionale, perché le province riescono a fare sistema, mettono insieme Comuni, imprenditori, sindacati e lavoratori; riescono a costruire progetti comuni e riescono a rappresentare meglio i territori davanti alla Regione e allo Stato. Ma ciò che più interessa alla Cgil è che vengano garantiti ed erogati ai cittadini i servizi connessi alle funzioni svolte dalla Provincia”.

Sanità.

“Per noi – continua la Cgil Gallura – nel 2020 sarà ancora più centrale la questione sanità. In Sardegna la Regione annuncia la controriforma della sanità, da fare in un mese, ma ora apprendiamo che l’unica vera idea che coltivano è la moltiplicazione dei centri di potere e di spesa locali, la proliferazione delle Asl. Si parla dunque di cambi di assetto. Noi vorremmo che oltre all’eccellenza nella cura e nella ricerca, si parlasse di prevenzione e di territorialità come punti di riferimento in continuità con l’attività dei medici di base. La sanità deve parlare a tutti”.

Porto.

“Un’altra emergenza, questa di ordine infrastrutturale, è lo stato di abbandono del porto di Olbia: se non risolta in tempi brevi si corre il rischio nell’immediato di perdere importanti traffici, e in prospettiva di comprometterne le potenzialità di sviluppo. La Cgil Gallura ha più volte chiesto all’ADSP una serie di interventi: Rifare il canale di accesso al porto di Olbia, portando i fondali ad avere un pescaggio di almeno – 11 metri, per consentire l’ingresso in sicurezza alle grandi navi. Completare essendo già a disposizione le risorse, il porto industriale di Cocciani, strumento fondamentale per lo sviluppo economico e i commerci nazionali e internazionali. Approvare definitivamente – come prevede la legge (art 22, comma 6, dlgs 169/16) – il piano regolatore del porto di Olbia, già adottato nel 2010 dal Comitato Portuale. L’impianto del piano regolatore approvato prevede che il porto storico sia destinato alla nautica da diporto; che il terminale dell’Isola Bianca sia destinato ai passeggeri e alle crociere, anche con la realizzazione di un terminal dedicato, e che il porto industriale sia destinato alle merci”.

Continuità territoriale aerea.

“Su di essa campeggia uno sconosciuto piano della Regione sottoposto alla Commissione europea di cui sappiamo, come annunciato dallo stesso assessore Todde, che fa leva sulla proposta già ripetutamente bocciata della tariffa unica per turisti e residenti, quasi come fossero portatori del medesimo diritto di mobilità. Nel frattempo si opera in regime di proroga ormai prossima alla scadenza in un clima di assoluta incertezza rispetto a quello che accadrà da aprile in poi. Di fatto, ad oggi, non è possibile prenotare per la stagione estiva con gravi danni per l’economia turistica. Riteniamo questo comportamento della Regione altamente irresponsabile”.

Continuità marittima.

“È caratterizzata da un dannoso monopolio sulle rotte (deciso dall’allora Ministro dei Trasporti Altiero Matteoli sotto l’ultimo Governo Berlusconi) che ha causato disservizi e costi insopportabili per i viaggiatori, senza alcun vantaggio per il trasporto delle merci”.

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