Dal caffè al bar allo shopping, il bilancio della fase 2 a Olbia ed in Gallura: “Ma ora bisogna che le promesse vengano mantenute”

commercianti

Il bilancio di una settimana dalla riapertura.

C’è chi passeggia osservando le vetrine con disinvoltura e chi entra deciso con il desiderio di concedersi un po’ di shopping dopo i lunghi giorni della quarantena. Parrucchieri e barbieri sono sempre affollatissimi e bisogna prenotare il posto, i ristoranti sono quelli che stanno facendo più fatica a riempire i tavoli come era prima. A dieci giorni dalla riapertura dei negozi dopo il lockdown a Olbia ed in Gallura c’è voglia di normalità.

Si torna a fare acquisti nei negozi di abbigliamento, si va a bere il caffè al bar, ma non si dimentica di indossare la mascherina e di rispettare la distanza. “La riapertura ha creato tra i commercianti una grande ed inevitabile attenzione. Per noi è tutto nuovo e siamo stati attenti a seguire le prescrizioni che ci sono state date – spiega il presidente della Confcommercio Gallura Pasquale Ambrosio -. È cambiato anche l’approccio nei confronti dei clienti. C’è chi, ad esempio, adesso riceve per appuntamento. La verità è che noi siamo pronti per accogliere i clienti ma, se non aprono porti ed aeroporti, essendo la nostra una località fondamentalmente turistica, è difficile andare avanti”.

Alcuni esercizi commerciali, quelli più legati alle presenze turistiche, non hanno ancora riaperto. Aspettano di vedere cosa succederà con l’estate per decidere. “Ma qualcosa si muove – prosegue Ambrosio – Al momento le considerazioni si possono fare sui dati invernali. Anche se ho visto che alcuni locali stanno iniziando a “girare”. Considerando le limitazioni, come il numero dei tavolini limitati per bar e ristoranti, è chiaro che è inimmaginabile poter fare i numeri dello scorso anno”.

Tra queste, sono sicuramente più avvantaggiate quelle che potranno riorganizzare gli spazi esterni. “La possibilità che l’amministrazione ha dato a bar e ristoranti di fruire di più spazio all’esterno consentirà loro di essere favorite, ammesso che questo sia il termine giusto – considera il presidente di Confcommercio -.  Il Comune ha già fornito le linee guida e adesso sta agli esercenti presentare i progetti per fruire delle aree ricavate da marciapiedi e parcheggi”.

Una preoccupazione va al settore legato agli eventi, come matrimoni e battesimi. “È un mondo che è ancora in attesa – continua -. C’è un piccolo spiraglio sorto questa settimana che fa prevedere uno svincolo da agosto, al massimo a settembre, per la celebrazione dei matrimoni. Chi ha programmato per quei mesi in questo momento è in fase di stand by. Sarebbe una bella iniezione di fiducia, perché adesso occorre recuperare in primis la fiducia”.

Ma la vera difficoltà per i negozi e gli esercizi che cercano di ripartire è la burocrazia. “Tutto quello che è stato previsto in termine di cassa integrazione e finanziamenti al momento è inattuato – afferma Ambrosio .. Occorre tranquillizzare le attività dal punto di vista finanziario in modo che con una maggiore serenità possano tornare a regime entro un paio d’anni. Non c’è una categoria che non abbia sofferto e al primo posto adesso ci deve essere la possibilità per le aziende di garantire i posti di lavoro. È necessario passare dalla teoria ai fatti, ma i tempi della politica rispetto a quelli delle imprese sono molto diversi”.

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