Caso Ragatzu, la psicologa della presunta vittima: “Depressa a causa delle violenze”

Ragatzu Olbia Cesena

In aula due testimoni chiave del processo contro Ragatzu.

Questo pomeriggio si è tenuto il processo che vede imputato per stalking e maltrattamenti il calciatore dell’Olbia, Daniele Ragatzu. Presunta vittima la sua ex compagna, che è stata seguita durante il dibattimento che si è tdnuto al Tribunale di Tempio Pausania.

All’udienza sono stati sentiti due testimoni chiave: la cugina della presunta vittima e la psicologa che ha avuto in cura la 30enne. Un terzo teste non si è potuto presentare e sarà sentito il 22 giugno prossimo, insieme ad altre 5 persone. Il dibattimento è durato un’ora, nel quale la psicologa ha raccontato lo stato di prostrazione della presunta vittima, a causa delle presunte violenze del calciatore,

Secondo la testimone, la donna soffriva di una depressione temporanea, manifestata da come si vestiva, spesso in modo trasandato. Tesi confermata anche dalla cugina della 30enne, la quale ha raccontato che non le avrebbe risposto alle chiamate e, durante un incontro in compagna di Ragatzu, si era mostrata in uno strato di prostrazione. La testimone ha dichiarato, inoltre, di aver rilasciato dichiarazioni spontanee, non condizionate dai genitori della presunta vittima.

Questo perché nella precedente udienza, il padre della donna, aveva ritrattato la sua prima deposizione, dichiarando di aver inscenato una farsa per incassare soldi dal calciatore. Il giudice ha respinto la richiesta dell’avvocato difensore Filippo Pirisi, che ha poi deciso di mantenere come prova nel fascicolo processuale i messaggi scambiati dal calciatore con la presunta vittima e il padre di lei. Infine, l’avvocata della 30enne ha ricordato che il procedimento per calunnia intentato da Ragatzu è stato archiviato lo scorso gennaio. Questo, secondo la legale, è una prova che i fatti contestati sono veri.

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