Dal professore allo studente, chi sono le Sardine Galluresi che vogliono cambiare la politica

“Siamo tutti qui, insieme, e sono felice”. Con queste parole Sabrina Sanna, organizzatrice dell’evento, parla delle sardine che si sono riunite oggi ad Olbia. “Non conosco tutti, anzi, ne conosco pochissimi. Ma vedo le stesse persone che fanno la spesa dove la faccio io. Tutto questo è emozionante, tutte queste persone che si sono riunite qui oggi. Tutti si congratulano con me, ma io non ci sono abituata ad essere al centro dell’attenzione”.

Tra le sardine di Olbia si vedono persone di tutte le età. Generazioni diverse e persone molto diverse tra loro ma che hanno tutti preso parte all’iniziativa. Chi sta in piazza per conto proprio, chi ci è andato con tutta la famiglia, chi non ha rinunciato a portarsi dietro il proprio animale domestico.

Come Sabrina, sono molti i disoccupati che hanno preso parte all’iniziativa. “Adesso è arrivato il momento di dire basta alla politica dell’odio. Dobbiamo mandare un messaggio forte perchè quella attuale non è politica che ci rappresenta”, affermano. Non mancano poi gli studenti. Nei loro cartelloni ci sono le parole che caratterizzano il movimento delle sardine. “Quello che vogliamo è un futuro migliore per tutti, nessuno escluso”, spiega una studentessa.

C’è chi poi partecipa all’evento pensando alle nuove generazioni. “Mi fa male vedere il nostro paese che sta tornando indietro ed è triste per i giovani che hanno un futuro incerto. Adesso è il momento di far sentire la propria voce”, dice una pensionata che stringe tra le mani una sardina di cartone.

Ma c’è anche chi manifesta semplicemente perchè non si sente rappresentato dalla politica in generale. “Chi guida il nostro Paese, la maggior parte delle volte, non è all’altezza del proprio incarico. Sinceramente, io stesso non darei lavoro a molti di loro”, aggiungono.

Insomma, il messaggio è chiaro: bisogna opporsi alla politica dell’odio e far sentire la propria voce. Esiste un’Italia diversa da quella che promuove stereotipi e aggredisce le persone attraverso i social. La cosa più importante è non rimanere indifferenti ma esprimere la propria opinione contro un modello politico negativo.

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