Colf e badanti della Sardegna sempre più in difficoltà: “Bisogna fare presto”

L’appello della capgruppo M5s Manca.

“Anche le colf e le badanti, tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori che prestano il proprio servizio a domicilio purtroppo stanno subendo le drammatiche conseguenze della crisi economica legata all’epidemia da coronavirus. Molte famiglie hanno preferito rinunciare al prezioso contributo di questi lavoratori per preservare la propria salute e quella del collaboratore stesso, limitando al minimo i contatti sociali anche all’interno delle proprie abitazioni. Non solo: molti tra loro sono rimasti senza occupazione anche perché gli stessi datori di lavoro stanno facendo i conti con l’incertezza economica, presente e futura. Per questo all’interno dell’accordo quadro per l’erogazione della cassa integrazione in deroga in Sardegna il 26 marzo scorso era stata prevista l’istituzione di un contributo regionale una tantum di 600 euro in favore delle lavoratrici e dei lavoratori domestici rimasti senza lavoro a causa dell’emergenza epidemiologica da coronavirus”.

“Purtroppo però, ad oggi  – sottolinea la capogruppo del m5s Desirè Manca- quanto previsto dall’Accordo Quadro per colf e badanti non ha ancora avuto attuazione e questi lavoratori, rimasti inaspettatamente a casa, non hanno potuto beneficiare di alcun tipo di sussidio. La Regione Sardegna quindi – chiede Desirè Manca – deve attivarsi con urgenza per dare un sostegno economico a queste persone dando immediata attuazione a quanto previsto dall’Accordo Quadro siglato dalla Giunta regionale e dalle organizzazioni sindacali”.

Questa la richiesta impellente contenuta nella mozione presentata dalla capogruppo del m5s Desirè Manca e sottoscritta dai consiglieri del m5s Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas che impegna il presidente Christian Solinas e la giunta a porre in essere tutte le azioni necessarie per dare immediata attuazione a quanto previsto dal Titolo III dell’Accordo Quadro per l’erogazione della cassa integrazione in deroga in Sardegna ai sensi dell’art. 22 del Decreto-Legge n. 18 del 17 marzo 2020.

“Non dimentichiamo – conclude Desirè Manca – che i lavoratori domestici e le badanti, la maggior parte delle quali oltretutto operano nelle case degli anziani, quindi a contatto con le persone più esposte al coronavirus, rappresentano un pezzo importante del welfare del nostro Paese e un supporto indispensabile per le nostre famiglie. Non possiamo attendere oltre. Non possiamo tollerare che la Regione accumuli ancora ritardi inaccettabili: il contributo deve arrivare a questi lavoratori al più presto possibile”.

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