Dalle strade alle telecamere, le richieste dei comitati di quartiere di Olbia ai candidati sindaco

Le richieste dei comitati a Olbia.

Quasi tutti i rioni di Olbia hanno un rappresentante dei cittadini. I comitati di quartiere sono molto attivi e hanno a cuore le problematiche da risolvere. Ed in questi mesi di campagna elettorale sono emerse numerose questioni.

Nei quartieri di Olbia molte richieste ruotano attorno alla mancata risoluzione del rischio idrogeologico. Lo chiedono a gran voce anche i residenti di Isticadeddu e lo attendono da quasi dieci anni. “Più si aspetta più si rischia di perdere i fondi e ci siamo stancati di continuare a temere che piova – dichiara Pier Giovanni Porcu che presiede il comitato -. Chiediamo anche che si risolva il problema della viabilità. Mancano strade, infrastrutture e marciapiedi e sopratutto una piazza o un luogo di ritrovo per gli abitanti, sopratutto i bambini. Abbiamo l’area dove facciamo le manifestazioni che potrebbe diventare un parco, dove abbiamo piantato qualcosa. C’eravamo informati su un progetto di riforestazione, ma non abbiamo più avuto aggiornamenti”.

Il problema del rischio idrogeologico affligge anche il quartiere Bandinu. “Non crediamo che ci sarà un intervento realizzabile in breve tempo – ha detto il presidente del comitato Salvatore Costaggiu -, indipendentemente quale sia il piano chiediamo che le nostre vite siano messe in sicurezza, siamo stati uno dei quartieri più colpiti. Purtroppo non è l’unico problema, abbiamo molta spazzatura, marciapiedi impraticabili e strade da asfaltare. Oltre che la mancanza di aree verdi e luoghi di ritrovo”.

“Viviamo da anni il problema delle fognature, che non sono adeguate a quelle di un quartiere di 18mila abitanti – dichiara Fulvio D’Anna, presidente del comitato di viale Aldo Moro -. Non abbiamo ancora risolto il problema delle infrastrutture stradali alternative alla via principale e ci troviamo con avere ancora viale Aldo Moro come unica strada principale. Speriamo che la nuova lottizzazione di via Mosca risolva il problema della viabilità”.

Problematiche che aumentano nelle frazioni della città. “Siamo una frazione abbandonata – ha detto Corrado Varrucciu, presidente del comitato Murta Maria -. Continuiamo a subire i miasmi della discarica, che aumentano con il vento e abbiamo interi quartieri senza fogna e illuminazione. L’abbandono lo avvertiamo sotto tutti i punti di vista, perché siamo isolati e non c’è nemmeno un vigile nel quartiere”.

Anche l’altra frazione di Olbia, Pittulongu, vive uno stato di isolamento, dove c’è un problema di sicurezza da tutti i punti di vista. “Ogni volta che piove un po’ ci troviamo con le vie allagate e questo crea anche un problema di salute pubblica – ha dichiarato Giorgio Deriu, presidente del comitato -, perché si riversa tutto in mare laddove manca lo smaltimento delle acque. Un altro problema è, oltre il decoro, e la spazzatura pure un incremento di furti perché non c’è alcuna vigilanza”.

Orgosoleddu è uno dei quartieri più vecchi della città, ma ancora oggi non ha un centro di aggregazione. L’unica piazza è quella di Nassirya, che da alcuni anni è invivibile e la fontana non funziona più. “Abbiamo presentato un progetto all’amministrazione comunale – ha spiegato il presidente del comitato Giovanni Deiana -, che prevedeva, per una spesa di soli 200mila euro, la realizzazione di una quarantina di panchine in granito, giochi per bambini e la piantumazione di 30 alberi, perché ora come ora non è fruibile. Il progetto non è mai stato preso in considerazione dall’attuale amministrazione”.

San Simplicio è un’altra delle zone più vecchie della città, ma malgrado sia collocata al centro si trova a vivere gli stessi problemi, con accanto quelli nuovi. “Chiediamo telecamere perché abbiamo dei problemi di sicurezza incentivati dal degrado architettonico – ha detto Gianfranco Sanna del comitato -. Speriamo che con il nuovo progetto della rigenerazione edilizia si possano eliminare queste problematiche”.

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