I consiglieri del Pd presentano una mozione contro l’ordinanza di Tavolara.
I consiglieri comunali del Partito Democratico hanno espresso il loro disappunto per l’ordinanza del sindaco Settimo Nizzi che dispone il “divieto permanente di svolgere attività di arrampicate verso la cima dell’isola di Tavolara”. Così ne hanno chiesto il ritiro immediato, pur condividendo la necessità di garantire l’incolumità pubblica, soprattutto in vista dell’aumento del turismo e degli incidenti.
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“Riteniamo questa ordinanza una risposta sbagliata e inefficace a un problema reale – hanno detto i consiglieri del Pd in una nota stampa -. La sicurezza è anche per noi una priorità, così come è giusto evitare che eventuali interventi di soccorso gravino sulla collettività. Ma vietare in modo totale e permanente l’arrampicata e l’escursionismo non è una scelta lungimirante, né equilibrata”.
I consiglieri evidenziano inoltre che nella stessa ordinanza si ammette l’assenza di una regolamentazione organica per l’accesso all’area. ”È proprio questa la vera lacuna da colmare – hanno aggiunto – Ancora una volta questa giunta dimostra la propria incapacità di affrontare le criticità con strumenti adeguati e si affida a divieti assoluti, come già avvenuto con lo smantellamento degli ecobox, la rimozione delle panchine o la chiusura anticipata degli esercizi nel centro storico. Quando non si è in grado di gestire, si vieta”.
Il gruppo Pd di Olbia evidenzia che Tavolara, essendo un patrimonio naturalistico e paesaggistico unico a Olbia, merita di essere protetto e tutelato, ma anche reso accessibile in modo sicuro, sostenibile e controllato. ”Un divieto totale rischia di incentivare pratiche clandestine – hanno sottolineato -penalizzare le guide professioniste del territorio e privare cittadini e turisti di un’esperienza che può invece essere valorizzata e regolata, come avviene in altre aree della Sardegna – si pensi a Baunei con il “Selvaggio Blu” o all’accesso regolamentato a Cala Goloritzé” .
Così i consiglieri oggi, 15 maggio, hanno depositato una mozione consiliare dove si chiede il ritiro dell’ordinanza. Inoltre si chiede ”l’apertura di un tavolo tecnico con istituzioni, operatori del settore, guide ambientali ed escursionistiche, rappresentanti delle comunità locali, per definire insieme un regolamento di fruizione controllata dell’isola, che tuteli l’ambiente e garantisca la sicurezza di chi desidera viverlo in modo responsabile”, evidenziano.
”Segnaliamo inoltre che l’ordinanza presenta profili di dubbia legittimità dal punto di vista giuridico, e per questo motivo ne chiederemo l’esame anche alla Prefettura – concludono i consiglieri -. Ancora una volta ci opponiamo con forza a decisioni calate dall’alto, senza confronto né condivisione. Olbia ha bisogno di soluzioni intelligenti, non di scorciatoie repressive. Il turismo ambientale può e deve convivere con la tutela del territorio, promuovendo uno sviluppo rispettoso, inclusivo e consapevole”.