Nuove apparecchiature per i controlli all’imbarco delle navi

isola bianca olbia lavori

I controlli nelle navi a Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres.

Controlli più snelli, capillari, efficaci e, soprattutto, a riparo dagli agenti atmosferici. L’autorità di sistema portuale della Sardegna si prepara al definitivo riallineamento pre-pandemia dei volumi di traffico con nuovi e consistenti investimenti per l’adeguamento degli scali del nord ai più avanzati standard in materia di security portuale. Da questa settimana entreranno gradualmente in funzione le nuove apparecchiature posizionate sotto le tendostrutture mobili recentemente installate nei porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres.

Strumentazioni e postazioni per circa 2 milioni e 850 mila euro, che andranno a sostituire ed integrare i sistemi di controllo già operativi negli scali, permettendo una più rapida ed efficace gestione dei controlli, in particolare quelli più approfonditi per i passeggeri con auto al seguito e, soprattutto, la possibilità di più agile rimodulazione dei varchi di accesso, con separazione delle procedure per l’imbarco sui traghetti da quello sulle navi da crociera.

Nel caso specifico di Porto Torres, per il quale, data l’ampia estensione, sono stati investiti circa 1 milione e 800 mila euro, l’intervento prevede 13 tendostrutture attrezzate con 11 apparecchi radiogeni per il controllo bagagli, di cui uno mobile montato su furgone; 19 metal detector, di cui 7 a portale e 12 manuali, per i controlli sui passeggeri; 6 rilevatori di esplosivi; 4 dispositivi con telecamera integrata per il controllo automatico da postazione video dei sottoscocca dei mezzi in imbarco; 6 telecamere sonda portatili ed un impianto ricetrasmittente che gestirà 28 apparecchi radio.

Al porto dell’isola Bianca di Olbia, la cui spesa ammonta a 740 mila euro, sono state installate nuove tendostrutture attrezzate, per un totale di 4 scanner radiogeni ed uno mobile su furgone; i metal detector saranno, invece, 11, di cui 5 a portale e 6 manuali; 2 rilevatori di esplosivi, una telecamera sonda portatile, un sistema ricetrasmittente per la gestione di 25 apparecchi radio.

Infine, a Golfo Aranci, per una spesa pari a 285 mila euro, sono 2 le tendostrutture attrezzate con altrettanti apparecchi radiogeni per il controllo bagagli; 7 metal detector, di cui 3 a portale e 4 manuali; un rilevatore di esplosivi, una telecamera sonda portatile per ispezioni della sottoscocca dei mezzi ed un sistema ricetrasmittente con dotazione di 10 apparecchi radio.

Interventi ai quali si aggiungerà, entro l’estate, il riadeguamento delle misure di security nello scalo di Santa Teresa, per il quale l’AdSP, con un finanziamento di circa 500 mila euro, posizionerà un prefabbricato adibito a control room, area per ispezione bagagli attrezzata con impianti radiogeni, metal detector, ed un nuovo impianto di videosorveglianza supportato da quattro nuove torri faro led.

“Quello realizzato – spiega Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del mare di Sardegna – è un complesso, quanto fondamentale, processo di potenziamento ed adeguamento delle apparecchiature esistenti agli standard più evoluti in materia di Security portuale, ma anche, e soprattutto, una revisione, in chiave più snella, efficace e capillare, dell’intera organizzazione dei controlli a mezzi e passeggeri nei porti del Nord. Il nuovo sistema ci consentirà di gestire con ancora più rapidità ed efficacia i controlli su mezzi e passeggeri, in previsione di un riallineamento definitivo dei traffici commerciali e crocieristici ai livelli pre-pandemia. Un processo, quello che riguarda il settentrione isolano, che rappresenta la punta di diamante del sistema dei porti della Sardegna e che, a breve, interesserà anche gli scali del Sud”.

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