Le denunce a Porto Cervo in seguito ai controlli della polizia.
Il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Porto Cervo intensifica la propria attività di prevenzione e repressione sul territorio, con l’obiettivo di garantire un’estate sicura per i residenti e i numerosi turisti che affollano le rinomate località della Costa Smeralda. Le operazioni di polizia, condotte con il supporto della Squadra Mobile della Questura di Sassari, hanno portato a risultati significativi nei mesi di luglio e agosto, soprattutto nell’ambito della lotta al traffico di stupefacenti e altre attività illegali.
A seguito delle 11 ordinanze di misura cautelare eseguite lo scorso giugno per spaccio di cocaina e marijuana, le forze dell’ordine hanno rafforzato i controlli nelle località di Arzachena, Porto Cervo, Baja Sardinia, Palau e La Maddalena. In totale, nel bimestre estivo, sono state denunciate 16 persone in stato di libertà e un’altra è stata sottoposta a misura cautelare. L’azione del personale anticrimine ha anche portato al ritiro di numerose armi in via cautelare da individui sospettati di poter abusarne.
Oltre all’azione repressiva in materia di droga, il Settore Polizia Amministrativa del Commissariato ha condotto verifiche sui locali di intrattenimento e ristorazione. Sono state elevate 15 sanzioni ai titolari di licenza per varie irregolarità, e 5 persone sono state segnalate all’Ispettorato del Lavoro per impiego di lavoratori in nero. L’operato di questo settore, in collaborazione con la Divisione P.A.S.I. della Questura di Sassari, ha portato alla chiusura di un noto locale ai sensi dell’art. 100 del TULPS, dopo episodi di particolare violenza registrati al suo interno.
In un contesto di attività straordinaria, gli agenti del Commissariato di Porto Cervo sono stati chiamati a intervenire presso la spiaggia “Barca Bruciata”, a seguito del ritrovamento di due ordigni bellici risalenti presumibilmente alla Seconda Guerra Mondiale. Gli operatori hanno prontamente messo in sicurezza l’area, permettendo l’intervento degli artificieri della polizia di Stato della Questura di Cagliari, che hanno successivamente bonificato il sito.