Le scuole private della Gallura rischiano di non sopravvivere dopo il coronavirus

L’allarme della Cgil Gallura.

Le scuole paritarie rischiano di non sopravvivere al coronavirus: dopo la sospensioni delle lezioni del 3 marzo, non ricevono più le rette da parte delle famiglie che fruivano del servizio. E’ questo l’allarme lanciato dal Segretario generale Cgil della Gallura Luisa Di Lorenzo.

“In Gallura, e ad Olbia in particolare, giova ricordare unica realtà che cresce demograficamente, in cui cresce la popolazione scolastica e in cui le strutture pubbliche sono purtroppo insufficienti per coprire il fabbisogno educativo nel segmento dell’istruzione 0-6 anni e dove quindi, esiste un numero considerevole di scuole private, questa situazione corre il rischio di divenire un vero dramma sociale È però banale ridurre il tutto ad un problema dei genitori che ritornando a lavoro non sanno come collocare i loro figli”, sostiene la Segretaria generale Cgil Gallura Luisa Di Lorenzo.

“Il dramma è di ben altra portata e consta innanzi tutto nel vuoto educativo, pedagogico e sociale che la mancanza di un istruzione in presenza sta generando (sia nel pubblico che nel privato) ma soprattutto esiste un altro problema di cui forse si parla troppo poco: se molte di queste scuole saranno costrette a chiudere perché non riusciranno a far fronte a tutte le spese che comunque dovrebbero continuare a sostenere, che fine farà il personale docente , amministrativo e ausiliario che vi presta il proprio servizio”, si domanda il segretario delle Cgil Gallura.

A fronte di 21 scuole paritarie con 964 alunni frequentanti, oltre che di tante altre scuole private più difficilmente censibili, stiamo parlando di centinaia di lavoratori che nel nostro territorio stanno rischiando di perdere il posto di lavoro. Per questa tipologia di lavoratori sono previste, secondo il Cura Italia, 9 settimane di Fondo integrazione salariale o di cassa integrazione in deroga, finite le quali possono fruirne di ulteriori 5 secondo il Decreto Rilancio entro il 31 agosto.

“E’ di tutta evidenza che tali misure siano insufficienti a coprire il costo del personale per tutto il periodo di sospensione. Nell’emergenza l’unica soluzione possibile è la riapertura delle scuole, che però può avvenire solo con il rispetto di rigidi protocolli di sicurezza che tutelino la salute di tutti, ma come Cgil Gallura pensiamo che in una logica lungimirante bisogna puntare ad ampliare l’offerta formativa pubblica di questo segmento d’istruzione dove potrebbero trovare collocazione i lavoratori delle strutture private e che potrebbe rispondere al reale fabbisogno delle famiglie“, conclude il segretario Di Lorenzo.

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