Dal abbracciare i parenti a tornare a lavoro: da Sassari alla Gallura la prima cosa che si sogna di fare non appena sarà passato il coronavirus

Le speranze nei giorni dell’emergenza del coronavirus.

Cosa fare quando tutto sarà finito? È la domanda che molti si stanno ponendo in questi giorni di quarantena forzata per il coronavirus. Una domanda che è più di un pensiero. È una speranza che si concretizzi presto. Tra chi non vede l’ora di riabbracciare i propri cari, in altre città o oltre mare, che può solo sentire o videochiamare, c’è chi non vede l’ora di poter fare sport all’aria aperta, nei parchi o in mezzo alla natura, stanco della claustrofobica routine da quarantena. Respirare l’aria di mare, che queste belle giornate invogliano a lunghe passeggiate sulle spiagge della costa che bagna il Nord Sardegna.

Tantissimi pensieri quelli che affollano le bacheche virtuali di chi vive a Sassari, Olbia e in Gallura. C’è chi è rimasto indietro con gli studi, i maturandi delle scuole superiori e i laureandi che non vedono l’ora di portare a termine gli esami. I commercianti che fremono per riaprire le loro attività e recuperare il tempo perduto accogliendo i turisti che già dal periodo di Pasqua arrivano, in genere, per godere delle belle giornate e passeggiare per i centri delle città costiere pronte per la stagione.

Vacanze, progetti, commissioni, ognuno ha dovuto sospendere o mettere in stand-by qualcosa. Che adesso, mentre passano questi giorni stando a casa o limitando gli spostamenti, non si vede l’ora di poter riprendere in mano e concretizzare. Tanti sono i desideri condivisi, ma più di tutti, il desiderio di molti è tornare alla normalità che molto spesso viene sottovalutata.

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