Scuole chiuse, ma si va al lavoro: il risveglio traumatico di migliaia di famiglie a Olbia ed in Gallura

Scuole chiuse per l’emergenza Coronavirus.

“Come si fa dall’oggi al domani a chiudere le scuole e gli asili in una regione come la Sardegna che conta un solo caso di contagio”, si sfoga al telefono Valentina, dipendente di una grossa azienda di Olbia e mamma di Sofia, che ha 9 anni. Marianna, invece, ha due bambini di 5 e 7 anni e con il marito lavorano su turni. “Sapere che il bambino è all’asilo sino alle 17 è una tranquillità. Ora con grande disperazione dobbiamo cercare di trovare una soluzione per non mancare da casa e da lavoro”, racconta.

Poi c’è Francesca, mamma di Giorgio di 11 anni, e che fa la commessa. “Ieri sera è stato uno shock. Come si fa a prendere una decisione così ed improvvisa? Ho dovuto pregare mia suocera che lo tenesse”, spiega. Il risveglio per le famiglie di Olbia e della Gallura è stato traumatico. Il Governo ha deciso, nella serata di ieri, la chiusura di tutte le scuole e le Università in Italia dalla giornata di oggi 5 marzo fino al 15 marzo, per far fronte all’emergenza Coronavirus. Da quel momento è scattata una nuova emergenza per migliaia di famiglie: chi ha bambini piccoli sta ancora studiando la riorganizzazione della propria giornata con i figli a casa. 

Si sono vissuti dei veri momenti di panico dopo l’ufficializzazione della notizia. Con enorme fretta, le famiglie stanno facendo di tutto per organizzarsi ed accudire i propri figli già a partire da oggi. Non tutti, però, possono contare sull’aiuto di nonni e parenti e dovranno necessariamente prendere ferie e permessi sul lavoro.

“Ma perchè chiudere le scuole e non le aziende allora?”, si domanda Carla, che ha due gemelline di 6 anni. La situazione è ben diversa da altre zone d’Italia. Innanzitutto perchè in Sardegna non c’è stato fino adesso un vero e proprio contagio. E poi perchè non è stato deciso in alcun modo di ridurre gli spostamenti, come nel basso lodigiano.

L’idea comune di molti genitori è che sia stata una decisione affrettata, di cui si fa fatica a capire il senso. “Adesso ci faremo tenere i nostri figli dal Governo per questi giorni, siccome lo hanno deciso loro”, conclude Maria, tirando fuori tutta la rabbia in gola.

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