Pienone al corteo del “Pride infogau”a Olbia con strascico di polemiche – (video)

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Il corteo del “Pride infogau” ha diviso l’opinione pubblica di Olbia.

Il “Pride infogau“, il corteo che ieri ha attraversato le strade di Olbia, sarebbe stato ideato un anno fa, nel periodo dei terribili incendi che hanno messo in ginocchio diverse zone della Sardegna – da qui il nome -: “Ci siamo sentite infuocate anche noi“.

Alla base del corteo c’è un “manifesto politico“, diffuso su internet dalle organizzatrici dell’evento: “Siamo ragazze della città di Olbia, siamo arrabbiate, siamo accese, siamo adolescenti, siamo giovani adulte. Abbiamo vissuto questa città e siamo stanche, pretendiamo un cambiamento. العب روليت اون لاين Lottiamo per non ricevere più molestie nei bar, nelle discoteche, per le strade”, si legge nel manifesto. كازينو في السعودية

“Vogliamo che la nostra esistenza smetta di essere precaria, pretendiamo eguale libertà di occupare gli spazi, dalla strada ai posti di lavoro, ai luoghi di socialità, le scuole e gli ospedali. Esigiamo una vita priva di aggressioni fisiche e verbali, di molestie e di abusi, un’esistenza dignitosa: vogliamo una vita bella”, prosegue il manifesto.

E ancora: “Vogliamo la fine della feticizzazione dei nostri corpi e del modo in cui viviamo le nostre relazioni e la nostra sessualità. Vogliamo il superamento del binarismo di genere, e di conseguenza la fine dei ruoli impostici dal patriarcato. Pretendiamo il diritto all’autodeterminazione dei corpi e delle identità trans”. Il documento, molto articolato, prosegue passando da temi come “mondo ecologista e antispecista”, “fine dell’infinito sfruttamento di risorse che sta mettendo in grave pericolo la natura”, “fine della supremazia dell’uomo su esseri viventi e non viventi”, e inoltre propositi come “liberare la nostra isola dall’occupazione militare e dal turismo di massa“, “contro il razzismo sistemico, e le discriminazioni su base etnica presenti a livello sociale e istituzionale, contro frontiere e confini e ci opponiamo alla cittadinanza come strumento di potere utilizzato dallo stato italiano” ,”rispetto di tutti i corpi non conformi, dei corpi grassi, dei corpi disabili. Ripudiamo la cultura delle diete, la grassofobia, l’abilismo”, “lasciare libertà di scelta a chiunque riguardo i propri percorsi di vita, che questi siano conformi o meno alle aspettative e pressioni sociali”.

Dunque un “manifesto politico” che spazia tra diversi ambiti, tutti convergenti sul tema generale della libertà di autodeterminazione, che divide, seppur con pacatezza, i cittadini di Olbia, generalmente lontani da problemi di discriminazione per motivi sessuali e raziali, ma appassionati commentatori di politica e ideali di vita. Nel dibattito si è fatta strada la protesta delle diverse persone che hanno subito disagi negli spostamenti per via del corteo, che ha in qualche modo limitato la loro, di libertà: “Giusto manifestare per i propri diritti, ma senza creare disagio, perché solo quello hanno fatto, bloccando la strada – due corsie – bevendo birra, urlando parolacce. Questo non è manifestare e protestare”, si legge tra i vari commenti. لعبة روليت للايفون Contrastati, sempre pacatamente, da chi loda il tentativo: “Anche facendo casino si sono esposti. Concordo nel dire che bisogna manifestare per cose serie, ma mi sa che siamo diventati tutti leoni da tastiera. A fatti, non moviamo un dito. Siamo buoni a criticare chi nel suo piccolo fa qualcosa, anche sbagliando il modo. Mi ricordo quando i camionisti fecero le manifestazioni per gli aumenti del carburante: a manifestare nessuno, ma dietro le tastiere tutti bravi“.

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