Il caldo mette in crisi la vendemmia: in Gallura calo produttivo del 30%

vendemmia Gallura

I dati drammatici della vendemmia in Gallura.

Un’estate calda, troppo calda e le temperature sono alte anche a settembre. I cambiamenti climatici hanno messo in crisi anche la vendemmia e, dunque, la produzione del vino. Se nel 2022 la produzione di vino nell’isola aveva affrontato il problema delle gelate, quest’anno sono state siccità e grande caldo a frenare le produzioni.

La raccolta delle uve è iniziata in tutta la regione e secondo un primo rilevamento Coldiretti Sardegna sull’andamento della vendemmia in corso, il calo produttivo si stima attorno al 25-30% su base regionale, dato leggermente superiore a quello stimato da Ismea che parla, per l’isola, di -20% con un passaggio dai 533 mila ettolitri di vino e mosto raccolti nel 2022 ai potenziali 427 mila del 2023.  

La situazione in Gallura.

In Gallura a farla da padrona è il Vermentino che, come anche le altre uve ha sofferto le ondate di calore, mettendo in crisi la vendemmia. “La nostra azienda è circa all’80% della vendemmia e i dati che stiamo riscontrando parlano di un calo produttivo di circa il 30% rispetto alla passata annata – sottolinea Alessandro Mancini dell’omonima Cantina di Olbia – registriamo comunque un’uva di buona qualità e buon grado che fortunatamente ha superato abbastanza bene la siccità che aveva contraddistinto la prima parte della stagione e, poi, il grave problema del caldo che si è abbattuto nelle scorse settimane”. 

La situazione nel Sassarese.

Ad Alghero alla cantina Santa Maria La Palma la situazione è in linea con la Gallura. “Finora riscontriamo una ottima qualità sia sulle basi per gli spumanti raccolte ad agosto e già ampiamente in fermentazione che sulle uve bianche (già l’80% di raccolta effettuata) – sottolinea il presidente Mario Peretto – in attesa dei rossi, di Cagnulari e Cannonau, al momento dalle prime lavorazioni ci sono ottimi risultati sia per qualità che per aromi” Di contro la produzione è in calo. “Con le tecniche colturali per sopperire ai caldi estivi e alle malattie abbiamo garantito una buona protezione alle piante, ma nonostante questo il calo attuale sfiora il 20% e stimiamo cali superiori nel proseguo della vendemmia – dice – in ogni caso abbiamo arginato le perdite”.

“Al di là di come si chiuderà l’annata 2023 e di quale sarà, su base regionale il dato produttivo finale, bisogna affrontare in modo decisivo il tema del clima – sottolineano il presidente e direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba – è necessario mettere in campo un serio dibattito che porti a proposte su larga scala per invertire l’effetto degli eventi avversi che stanno creando sempre più danni al nostro comparto – aggiungono – nel processo di difesa dalle avversità atmosferiche risulta determinante al contempo l’innovazione tecnologica – concludono Saba e Cualbu – è comprovato che le aziende più strutturate e che utilizzano strumentazioni di precisione, big data, tecnologie d’irrigazione all’avanguardia e sistemi informatici, si difendono meglio dall’impatto delle calamita naturali”.

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